venerdì 9 dicembre 2011

Progetto natalizio: giorno 9

Per capire meglio la forza di donare, mi sono proposto questo "semplice progetto: per 25 giorni fare un regalo particolare. Non semplicemente comprare una cosa ogni giorno e scegliere a chi donarla, ma pensare a qualcosa di davvero speciale, dei gesti insoliti che possano far emergere la vera energia travolgente di un dono. Qualcuno dice che "l'arte è la forma più alta della speranza"... oggi, l'ho sperimentato.

NONO REGALO: LAVAVETRI IN MOSTRA

Avevo già pensato da due giorni a questo regalo, mi serviva solamente il tempo giusto: una mattinata libera. L'altro giorno mentre guidavo in auto e cercavo di fare gentilezze a destra e a manca, una sinceramente non l'ho fatta... o meglio ho voluto rimandarla.


Ad un semaforo avevo visto un ragazzo, un giovane della mia stessa età o qualcosa in meno, cappellino con frontino in testa, poco vestito per questa stagione invernale, con in mano il solito attrezzo per lavare i vetri delle automobili. Sicuramente in quella giornata da "bravo automobilista" gli avrei fatto pulire il vetro (non so il vetro della tua auto, ma il mio ne avrebbe avuto anche bisogno), purtroppo è arrivato il verde prima che potesse raggiungere la mia auto. Opportunità persa? No, no, no, solamente rimandata.

Mi sono così riproposto di fare qualcosa per quel giovane, qualcosa di davvero indimenticabile. Avrei potuto portargli qualche vestito l'indomani, un cestino pieno di frutta fresca, invitarlo a casa per una cena... probabilmente l'avrebbe apprezzato di più, invece il faro della generosità ha illuminato in un'altra direzione e (adesso che ho fatto questo regalo) posso confessarti che per il momento è uno dei più emozionanti e travolgenti... Presto capirai...

Avevo pensato a qualcosa di fuori dagli schemi, ma come ti ho detto per realizzare questo dono avrei avuto bisogno di quasi tutta una mattinata libera. Stamattina c'è stata questa opportunità.


Non avrei mai immaginato di sperare di incontrare un lavavetri ad un semaforo, ma questa mattina ci tenevo così tanto e per fortuna era proprio lì, dove ci eravamo incrociati due giorni fa. Questa volta ho parcheggiato l'auto sul ciglio della strada, un po' prima del semaforo, sono sceso e al momento di un verde sono andato a conoscere questo giovane lavavetri.


Dopo qualche chiacchiera gli ho spiegato il mio progetto, gli ho detto che l'avevo visto due giorni prima, ma che non ero riuscito a fare nulla per lui e che ero tornato per fargli un regalo indimenticabile. Unica condizione: avrebbe dovuto perdere tutta la mattinata. Stavo davvero pregando che accettasse e mentre ci stava ancora pensando, gli ho detto: "dai, che tanto oggi che piove non si ferma nessuno e io almeno ti porto in un luogo coperto e al calduccio"... forse non ho detto proprio così, ma qualcosa di simile. La pioggia mi ha aiutato e il giovane lavavetri ha accettato.

Ti starai domandando dove l'ho portato... ora te lo dico. Dopo poco eravamo davanti ad una cassa e stavo comprando due biglietti per una mostra d'arte della mia città (uno per me e uno per il lavavetri). Era una mostra che già volevo vedere e quindi sapevo qualcosa in merito ai quadri. Abbiamo fatto un bel giro insieme e gli raccontavo e spiegavo soprattutto il significato dei quadri; non mi soffermavo sugli artisti (non me ne vogliano), ma sui titoli dei quadri sì, proprio perché era lui a chiedermi: "questo come si chiama?"


Era magnifico vedere come i suoi occhi, un po' tristi e segnati da molte difficoltà, si facevano sempre più grandi e gioiosi... fino ad un quadro, che ha cambiato tutto e anche la nostra conoscenza (che era appena iniziata). Quando gli dissi e spiegai il titolo, si fermò ad osservare e poi ritornò triste e arrabbiato... la nostra visita alla mostra finì lì o quasi...

Era un quadro che mostrava tre figure dai volti malvagi e cupi, nascoste da dei mantelli e rappresentava le cattiverie degli uomini. Mi disse che anche lui aveva fatto quelle cose, aveva rubato ed era stato violento. Uscendo ci siamo soffermati su altri quadri e fuori ci siamo messi a parlare, mi ha ringraziato per quello che avevo fatto, mi ha raccontato alcune cose del suo passato, di cosa faceva e come stava adesso e mi ha chiesto cosa potesse fare per cambiare. Voleva cambiare, non voleva essere come quelle tre figure del quadro. Gli ho detto che poteva, che tutto dipendeva da lui e che io l'avrei aiutato, ma che doveva impegnarsi. "Non esiste capolavoro umano che non sia stato ottenuto faticosamente", diceva André Gide.

Ero al settimo cielo per questo regalo. Non poteva andare in modo più perfetto! Ancora adesso sto pensando a cosa può fare un gesto di generosità, alla potenza dell'arte e quanto tutto questo mi stia spronando a fare sempre di più. Sapere di aver in qualche modo influito nella vita di una persona è indescrivibile.

Ogni giorno dubito di poter fare ancora una volta qualcosa di fenomenale, poi mi accorgo che mi smentisco da solo... credo sarà dura fare qualcosa di più fantastico di questo, perché oltre ad aver fatto un regalo, oggi sono certo di aver trovato un amico!

RINGRAZIAMENTI: Grazie, grazie, grazie a tutti gli amici che mi stanno sostenendo in questo progetto, a coloro che mi sostengono anche non conoscendomi. Soprattutto un grazie (e non solo a nome mio) a tutti quelli che stanno adottando il Progetto Natalizio e che mi stanno raccontando quello che hanno fatto. Siete una grande ispirazione!!!

1 commento :

  1. Riky, sei un barlume in mezzo al buio dell'indifferenza delle persone! La forza la dai tu a chi ha il piacere di leggere i tuoi articoli! Grande

    RispondiElimina