sabato 3 dicembre 2011

Progetto natalizio: giorno 3

Per capire meglio la forza di donare, mi sono proposto questo "semplice" progetto: per 25 giorni fare un regalo particolare. Non semplicemente comprare una cosa ogni giorno e scegliere a chi donarla, ma pensare a qualcosa di davvero speciale, dei gesti insoliti che possano far emergere la vera energia travolgente di un dono. In questo terzo giorno mi solo lasciato ispirare da questa frase di Madre Teresa di Calcutta: "Trova il tempo di essere amico, è la strada della felicità!"

TERZO REGALO: TROVA IL TEMPO DI ESSERE AMICO

Questo terzo regalo è stato speciale, perché è partito dalla semplice idea di andare a salutare un mio carissimo amico che all'indomani sarebbe partito per gli Stati Uniti. Una partenza "dovuta", in una situazione difficile. Credo che se seguirai il racconto capirai un pochino. Ciò che ha reso questo dono speciale è stato il fatto che un semplice gesto di salutare un amico, si è rivelata una vera occasione di sostegno.

Raccontarti questa storia non è semplice, perché coinvolge altre persone alle quali sono molto legato e che in questo periodo stanno passando una situazione non certo facile. Cercherò di raccontarti quello che ho vissuto questo pomeriggio, come se ripercorressi la giornata.

Per prima cosa, l'incontro non si è svolto in centro, a casa di questo mio amico, ma in ospedale. Già, ci siamo trovati lì, perché la sua mamma è ricoverata in terapia intensiva in una situazione davvero difficile e non ancora fuori pericolo. Ci eravamo già incontrati altri giorni lì, ma quel giorno era davvero particolare. Era il giorno in cui il mio amico avrebbe dovuto salutare la sua mamma e andare il giorno dopo oltreoceano. 

Abbiamo parlato tanto, ci siamo confrontati e ho cercato di sostenerlo il più possibile in questa situazione particolare e non certo facile. Lasciare la famiglia in una condizione come questa, è qualcosa che non si può giudicare e non si può capire se non ci sie è dentro. Si possono solo sostenere queste situazioni, dando speranza e cercando di rendere queste scelte meno pesanti... in fondo al cuore, non credo di esserci riuscito davvero.

Arrivato il momento di lasciare l'ospedale per tornare a casa (il momento più difficile per il mio amico, sapendo che non sarebbe più potuto stare tutti i giorni vicino a sua mamma, visto che si sarebbe trovato in America... non ci sarebbe stato al momento del risveglio... non avrebbe potuto esserle fisicamente vicina nelle fasi della riabilitazione...), mi sono ritrovato nella gioia di poter fare ancora qualcosa per lui. Un niente, rispetto a questa triste situazione, ma qualcosa che ci ha dato la possibilità di stare ancora insieme.

Mi ha chiesto di accompagnarlo a casa (poca cosa visto che sono circa 30 km). La mia risposta è stata subito un grande Sì. Un altro sì è arrivato quando mi ha chiesto di fermarmi a cena con lui e sua sorella cerebrolesa, che ha da sempre avuto bisogno di attenzioni speciali da parte di tutta la famiglia (come vedi la malattia della mamma, non è l'unica difficoltà per questa famiglia... e c'è ancora qualcosa).

Abbiamo cenato insieme, l'ho aiutato ad accogliere alcuni amici e parenti che sono arrivati dopo cena per salutarlo, visto che domani sarebbe partito per gli Stati Uniti... e poi ci siamo salutati anche noi due, visto che doveva ancora preparare le cose per partire e che aveva bisogno di riposare.

Forse ti starai chiedendo, che motivo potesse avere per lasciare la famiglia in questo momento così difficile, lasciare tutto sulle spalle di suo papà, con una moglie in ospedale in una condizione davvero grave e una figlia che ha bisogno di continue attenzioni... Come ti ho detto non è una situazione facile e non si può capire fino in fondo se non si conosce davvero... e anche conoscendo di persona il tutto, molte volte si fa comunque fatica a comprendere.

Quello che ti posso dire, ma è solo un dato che ti può far comprendere parte della partenza per l'America del mio amico, è che lui è appena uscito da un ciclo di chemioterapia (proprio negli Stati Uniti) che sembra gli abbiano permesso di sconfiggere un linfoma...

Sono certo che questo possa bastare, per farti capire che il mio regalo di oggi non mi è sembrato davvero un grande dono. Cosa ho fatto di così speciale in un caso come questo? Ho ricevuto un così grande esempio da questo amico e dalla sua famiglia che sono stati loro a farmi realmente un grande omaggio. 

L'unica risposta che mi sono dato è che la frase iniziale ha davvero senso. Basta trovare il tempo per essere amici e si è realmente felici.

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