giovedì 26 agosto 2010

Un anniversario speciale

Cento anni fa è nata una donna che ha ispirato milioni di persone, che ha cambiato il destino di una nazione e ha permesso a molti di godere della propria vita e di arrivare in maniera dignitosa alla morte, “Adesso posso morire da essere umano” hanno detto molti di coloro che lei ha accudito.

Oggi (26 agosto), in tutto il mondo, si stanno svolgendo commemorazioni, feste e cerimonie in suo ricordo. Una persona difficile da dimenticare per chi l’ha conosciuta e facile da amare, per quelli che come me hanno letto qualche sua biografia.

Una donna che possedeva energie illimitate, era un’organizzatrice nata e un’animatrice entusiasta di tutte le attività che intraprendeva. Era incessantemente impegnata nella lotta contro la povertà, la fame e tutti i soprusi di questo mondo.

Ha collezionato numerosissimi premi e medaglie, dal Premio Nobel per la Pace nel 1979 alla Medaglia di Cerere della FAO alla Nazioni Unite. Ha conquistato il “Voice of America’s International Women’s Year” per lo sviluppo del ruolo delle donne, il premio internazionale “Albert Shweitzer” dall’Università del North Carolina, il Premio Magsaysay per la Pace, il Premio Templeton, la Medal of Freedom consegnata dal presidente Regan, la Medaglia d’Oro dal Congresso degli Stati Uniti… Nella biografia che ho letto qualche mese fa “Una vita straordinaria” un intero capitolo è dedicato ai riconoscimenti che ha ottenuto.

Non è finita qui, pensate che ha ricevuto non una, ma una serie di laureae Honoris Causa: Studi umanistici dall’Università di Washington, Letteratura in India, Teologia alla Cambrige University, Legge nella Nuova Scozia e una ad Harvard. Probabilmente ne ho lasciata qualcuna per strada, ma credo che questo possa bastare a delineare il profilo di questa donna stupenda.

Ha detenuto un ruolo importante sulla scena del mondo a livello internazionale che è comprovato dai molteplici rapporti e scambi di lettere con presidenti (come George Bush e Saddam Hussein per esempio), autorità, principi e principesse, personaggi dello spettacolo, imprenditori e con le persone più influenti della società dell’epoca. È stata eletta persona più ammirata del XX secolo, ma è sempre stata caratterizzata da una grande umiltà: “Nessuno pensa alla penna, mentre legge una lettera. Vuole solo conoscere l’intento della persona che l’ha scritta.”

Amava e metteva al primo posto il valore della vita lottando in maniera determinatissima contro ogni forma di omicidio, suicidio e infanticidio. Si è schierata più volte per la difesa della vita dei più piccoli arrivando a dire: "Se una madre è capace di uccidere il suo bambino, allora tutto è possibile".

E’ stata una delle più importanti promotrici del ruolo della donna nella società affermando e ribadendo che “Esiste il potere della donna, che nessun uomo può supplire – il potere di dare la vita, il potere dell’amore… La grandezza delle donne sta nel loro amare gli altri, non se stesse”.

Una delle frasi che per me l’hanno caratterizzata è: fare cose ordinarie in maniera straordinaria. Che semplicità e che grandezza, non trovate? Se ci pensate è davvero il segreto di una vita, quello di riuscire a fare le cose di tutti i giorni in modo veramente particolare. Non si deve cercare qualcosa di imprevedibile, di inatteso, di spericolato, ma semplicemente fare il proprio semplice dovere in modo incredibile.

Il suo vero nome era Agnes Bojaxhiu, ma tutti la conoscono come Madre Teresa di Calcutta. Molti l’hanno acclamata santa prima del tempo e ricordando quello che disse prima di morire, mi lascia ancora una volta piacevolmente stupito e quasi incantato per il modo meraviglioso con il quale riusciva a far diventare una cosa difficile, così semplice: “La santità non è un privilegio di pochi. È un semplice dovere, per voi e per me”.

martedì 17 agosto 2010

Mondiali paralimpici a Eindhoven


655 atleti, 54 Paesi, 10 rappresentanti italiani, tenacia, costanza, sacrificio, talento, coraggio, voglia di mettersi in gioco, movimento, agonismo, fiducia di credere in se stessi sono le caratteristiche dei mondiali paralimpici, l'equivalente dei mondiali olimpici per atleti con disabilità fisiche.
Oggi sono davvero rimasto con il fiato sospeso: nella gara dei 200 sl Francesco Bettella, atleta padovano di 21 anni, ha dato tutto se stesso per recuperare una partenza non bellissima che lo ha visto ottavo dopo la prima vasca. La grinta di Francesco è stata grandiosa e bracciata dopo bracciata ha recuperato molte posizioni arrivando a conquistare la medaglia di bronzo con il suo terzo posto. Grande Francesco!
Questi atleti mi sorprendono ad ogni competizione visto che già sono stati infranti più di una ventina di record mondiali. È entusiasmante guardarli, ammirarli ed applaudire per tutto quello che fanno e per i risultati che stanno ottenendo.
In solo 2 giornate, il gruppo azzurro ha conquistato 2 medaglie: quella di Francesco e l’argento di Cecilia Camellini che ha realizzato anche il record italiano nei 200 misti.
Le gare non sono finite, le possibilità di medaglie sono ancora reali visto che i Mondiali di nuoto Ipc 2010 si concludono il 21 agosto.
Molte sono le speranze per i giovani che compongono la squadra italiana e vi consiglio di vedere qualche gara seguendo le dirette da Eindhoven su www.paralympicsport.tv o guardando su www.youtube.com/paralympicsporttv.
Potresti così scoprire “un mondo parallelo” come lo definisce la stessa Cecilia: “Sarebbe un modo di veder riconosciuto il mio impegno e per diffondere quello che io ho sempre definito un mondo parallelo che in molti non conoscono forse perché troppo distante dalla vita reale. Quello delle disabilità”.
Questi giovani atleti rappresentano e mi trasmettono tanti valori. Il coraggio di affrontare sfide per molti inconcepibili, la felicità che emanano ad ogni vittoria, la speranza che hanno dopo le sconfitte, la passione che dimostrano per lo sport e per i loro compagni di squadra, la creatività di reinventarsi un modo di nuotare e di fare sport, l’impegno che mettono ad ogni allenamento, la determinazione, la tenacia… soprattutto la dignità che posseggono come ognuno di noi.
Posso solo concludere dicendo che non bisogna avere paura dei propri sogni, che ognuno può raggiungere i propri obiettivi. Questi giovani mi danno una motivazione formidabile per sognare sempre più in grande. Grazie ragazzi!

sabato 7 agosto 2010

Buone vacanze e buona lettura

Regola N. 1: Rispondere alla chiamata d’allarme immediatamente.
N. 2: Appiccare subito il fuoco.
N. 3: Bruciare tutto scrupolosamente.
N. 4: Tornare senza indugio in caserma.
N. 5: Tenersi pronti nell’eventualità di altri allarmi.

Ecco le regole di un bravo Vigile del Fuoco come vengono riportate nel libro Fahrenheit 451 di Ray Bradbury; un vigile, un incendiario che non deve spegnere gli incendi come siamo soliti vedere noi oggi, ma deve appiccarli per bruciare tutti i libri che ancora la gente legge…
Montag è uno di questi vigili, in un mondo dove nessuno può più leggere, dove i libri sono stati banditi. Lui stesso crede che i libri siano qualcosa di orribile, da cancellare, fino al giorno in cui, durante un intervento, un libro gli cade addosso permettendo allo stesso pompiere di leggere una brevissima frase. Una frase che ha la forza di cambiare completamente la sua esistenza.

Nella luce fioca, vacillante, una pagina rimase aperta e ferma ed era come una penna nivea, con le parole delicatamente dipintevi sopra. In tutta quella confusione, quella fretta, Montag ebbe soltanto il tempo di leggere una riga, ma quella riga gli fiammeggiò nella mente nel minuto successivo come se vi fosse stata impressa con un ferro rovente. “Il tempo sì è assopito nel gran sole del meriggio”. Lasciò cadere il libro immediatamente.

Quella stessa notte Montag, insieme alla sua squadra, dovette ardere viva una donna che non voleva abbandonare gli amati libri. Un fatto che farà riflettere il giovane vigile del fuoco che parlando con la moglie la mattina successiva capisce che: ci deve essere qualcosa di speciale nei libri, delle cose che non possiamo immaginare, per convincere una donna a restare in una casa che brucia. È evidente!

Riesci ad immaginare un mondo senza la minima traccia di libri? Un mondo in cui nessuno più può scrivere, né leggere, né, in fondo, immaginare mondi fantastici, viaggiare con la
mente, rilassarsi gustando le pagine ingiallite di un vecchio libro, sentendone il profumo caratteristico?

Fahrenheit 451 è un libro che fa riflettere sul valore inestimabile della lettura e per questo l’ho scelto per introdurre questo post che vuole essere uno stimolo per trovare insieme e suggerirci a vicenda alcuni libri da portare quest’estate in vacanza, che possano trasmettere e lasciare un’impronta positiva e magari far nascere in noi qualche valore… (in primis quello della lettura).


E ho pensato ai libri. E per la prima volta mi sono accorto che dietro ad ogni libro c’è un uomo. Un uomo che ha dovuto pensarli. Un uomo a cui è occorso molto tempo per scriverli, per buttar giù tante parole sulla carta. Ed è un pensiero che non avevo mai avuto, prima di questa notte (Montag).

Per fare un piccolo esempio, potresti decidere di tornare bambino ed immergerti nel mondo incantato di Narnia, incontrando fauni, ninfe, streghe, animali parlanti, eroi, guerrieri. Ho sempre adorato la creazione di questo mondo da parte del leone Aslan. Fin dagli arbori ha qualcosa di incredibilmente fantasioso.
“Nel buio accadde qualcosa. Si sentì un canto provenire da lontano, e per quanto Digory si sforzasse di capire da dove, non ci riuscì. Una volta sembrava arrivare da tutte le direzioni, un’altra da sotto terra: le note più basse erano così profonde che avrebbero potuto produrle la terra stessa. Era una melodia senza parole e senza ritornello, ma nonostante questo pareva la musica più bella che avessero mai ascoltato. (…) Poi accaddero due cose inspiegabili. Innanzitutto, alla prima voce se ne unirono altre, più di quelle che potreste immaginare. Erano in armonia con la prima mo molto più acute: voci fredde e argentine. La seconda cosa che sorprese i nostri amici fu che il cielo nero si fece trapunto di stelle. (…). Il leone andava aventi e indietro per la terra deserta, cantando la nuova creazione. Era un canto più dolce e melodioso di quello con cui aveva richiamato le stelle e il sole; era una musica gentile e carezzevole. E mentre il leone camminava e cantava, l’erba tingeva la valle di verde. Crescendo intorno al leone come una polla d’acqua che si allarga a vista d’occhio, risaliva i pendii delle collinette simile a un’onda; in pochi minuti raggiunse le pendici delle montagne più lontane, rendendo via via più dolce il giovane mondo. Adesso si sentiva perfino il vento che carezzava l’erba”

Riporto solo qualche riga di questa splendida creazione che si trova a cavallo tra due capitoli del libro Il nipote del mago inserito nella serie Le cronache di Narnia di C.S. Lewis (di cui abbiamo già parlato qui invogliando alla lettura di un altro suo libro Le lettere di Berlicche). Entrando nel regno di Narnia potrete conoscere più da vicino Lucy Pevensie dotata di altruismo e determinazione che difende sempre la verità o Edmund, fratello di Lucy, dotato di coraggio e chiamato il Giusto per la sue prove di lealtà (dopo aver capito le conseguenze di un suo primo tradimento).
Credo sia più bello scoprire da soli le caratteristiche e i valori degli altri due fratelli Pevensie (Peter e Susan) e dei personaggi che si nascondono tra le pagine di Narnia, non è vero?

Potrei scrivere pagine e pagine su libri da leggere (e se vuoi chiedi pure… non tarderò a rispondere), ma non voglio dilungarmi troppo e per questo citerò solamente alcuni libri di un autore che ho particolarmente amato per il suo stile e l’abilità di lasciarci sempre opere piene di valori, di ironia, di personaggi che rimangono nella mente del lettore: Charles Dickens.
“L'arte di Dickens era la più raffinata delle arti: era l'arte di godere di tutto. Dickens ha goduto di ogni personaggio dei suoi libri, e tutti hanno apprezzato i suoi personaggi” ha detto G.K. Chesterton (di cui potete leggere qualcosa qui).

Le avventure di Oliver Twist. Un vortice di avvenimenti ci insegnano che nella vita è necessaria determinazione e forza d’animo per farsi strada ed affrontare i momenti difficili. Una storia che dopo lunghe sofferenze e difficoltà sfocia in un finale molto positivo e ci fa scoprire personaggi estremamente sensibili e generosi.
David Copperfield. Uno straordinario capolavoro che racconta la vita.
Tempi difficili. Dove l’immaginazione, la speranza e l’onestà sono le uniche a sopravvivere alla fine del racconto e il personaggio di Sissy emerge per il gran cuore, l’alta coerenza e la sincerità.
Grandi speranze. Per scoprire che nulla è ciò che appare, che
ognuno può sperare in un futuro migliore, ma deve sempre riuscire a gestire le fortune che gli arrivano inaspettatamente.
Il Circolo di Pickwick. Una serie di viaggi e situazioni paradossali che ci immergono in una grande umanità e in personaggi che sanno esprimere una vera amicizia e tanto umorismo.
La piccola Dirrit. Ci fa conoscere un’orfana generosa, cordiale e gentile che si sacrifica amorevolmente per i propri fratelli e per il padre e nell’umiltà e nel silenzio trova l’amore della sua vita.
Dombey e figlio. Per capire che non tutto deve essere basato sul potere, la ricchezza, il dover arrivare sempre primi e per scoprire quanto può essere grande l’amore incondizionato di una figlia e di una sorella.
Cantico di Natale. Letto da tutti è l’invito a fare il bene. Lo rileggo ogni anno a Natale (e vi consiglio di leggere anche le altre Storie di Natale di Dickens) e il sentimento di generosità che mi pervade a fine lettura è indescrivibile…

Tu?
Quale libro vorresti consigliare ad altri giovani? Quale libro ti ricordi pieno di speranze? Quale personaggio racchiude in sé più caratteristiche positive? Che ne dici di aiutarci a fare una lista di libri scrivendo a fianco ad ogni titolo i valori che secondo te lo rappresentano di più?