mercoledì 22 giugno 2011

Maturità: Enrico Fermi, le emozioni e la fama

Devo ammettere che le tracce di quest'anno per la prima prova dell'esame di maturità mi sono particolarmente piaciute. Peccato non essere tra gli studenti che hanno affrontato oggi la prima prova scritta e si sono trovati a scegliere tra Enrico Fermi; l'amore, l'odio e la passione; la fama; destra e sinistra; gli anni '70; l'alimentazione; Ungaretti...

Non voglio qui svolgere un tema di questi, piuttosto fare qualche ragionamento a partire da questi spunti. Di emozioni e sentimenti ne abbiamo già parlato altre volte, ma leggendo questa traccia mi è venuta in mente una frase attribuita a G.K. Chesterton, che proprio ieri ho avuto occasione di rileggere, ecco perché posso citarla a memoria ;-) "È l'odio che unisce gli esseri umani, mentre l'amore è sempre individuale".

Un frase che può sembrare pessimista, ma che racchiude una grande realtà, il fatto che odio, amore e passione sono così strettamente legati che da un lato è facile confonderli, perché molte volte "finché si odia, si ama ancora"; altre volte serve l'uno per eliminare l'altro, come diceva Gandhi "L'odio può essere sconfitto soltanto con l'amore". Questo amore che riesce a distruggere l'odio non esisteva prima del cristianesimo, quando Gesù arriva a dire di amare i propri nemici.

Sono tre emozioni molto forti, che arrivano a rappresentare situazioni davvero paradossali, come quando l'odio diventa qualcosa di positivo, che serve per affermare e difendere un bene: "odio l'indifferenza" per esempio... L'odio può diventare perfino una domanda d'amore...

L'amore e la passione sono quelle che hanno mosso la ricerca fervente e inarrestabile di Enrico Fermi, premio Nobel per la Fisica nel 1938. Sono queste emozioni che stanno alla base della scienza. Una ricerca e una tecnologia che però può essere utilizzata in modi diversi.

Da una parte al servizio dell'uomo e delle future generazioni, dall'altra per distruggere l'uomo e il suo futuro. In quest'ultimo caso la scienza e la tecnica, nate dalle faville della passione e dell'amore, vengono messe al servizio dell'odio. Non dobbiamo mai dimenticare che "non tutto ciò che è tecnicamente possibile, è anche lecito".

Enrico Fermi ha ottenuto la vera fama. È un uomo che ha dato tanto, che si è concentrato sulle proprie qualità e capacità e non ha sprecato il proprio tempo. La sua è la fama che rimane nel tempo. Quella autentica che sovrasta pure la morte e non si esaurisce con essa.

Bisogna puntare a questo tipo di fama, proprio perché oggi c'è il pericolo che viene sottolineato dalla frase di Andy Warhol "Nel futuro ognuno sarà famoso per un quarto d'ora".

Abbiamo già affrontato la questione dei mass media, della televisione e dei social network, che molte volte fanno si che la persona venga convertita in celebrità... ma non dobbiamo per questo dimenticare che questi strumenti vengono dall'inventiva e dal sapere dell'uomo, possono aiutarci a vivere meglio, probabilmente anche a mangiare meglio, e ci potranno portare anche ad una fama futura... ma questo dipenderà tutto da noi.

Se abbiamo un obiettivo, che non sia solo quello di apparire, se abbiamo un vero ideale che ci muove, sicuramente non verremo dimenticati e dedicheremo la nostra vita a qualcosa che ci porterà alla fama con la F maiuscola, quella che oltrepassa il tempo e anche noi stessi.

In fondo anche qui si può osservare un paradosso: chi ha come unico obiettivo la fama non la raggiungerà, se non per un breve tempo. Chi si dedica con tenacia ad un grande ideale, dimenticandosi di sé stesso, raggiungerà una fama invidiabile. Qui potrei fare un lungo elenco di personaggi... non trovi?

Non mirare alla fama passeggera, punta i piedi su qualcosa di più solido, di duraturo. Conquista i tuoi obiettivi con le tue vere capacità e non con quelle di altri. Fai cose concrete e che possano essere d'aiuto agli altri, senza preoccuparti se per questo otterrai un "like" o una serie di "tag" ;-)

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