Dobbiamo formare in noi un cuore intelligente, diceva un grande personaggio di un bel pò di anni fa (vediamo chi per primo trova la citazione e il personaggio misterioso)...
Quando parliamo di emozioni e di sentimenti, non facciamo altro che isolare una parte di noi stessi, che viene solitamente chiamata affettività, per analizzarla e capirla meglio, scoprendo che è una specie di forza che molte volte può prendere il sopravvento nella nostra vita.
Avere un "cuore intelligente" non significa lasciarsi governare dai sentimenti e dalle emozioni in modo che essi diventino i fari che illuminano le nostre scelte, bensì essere noi la locomotiva animata dal vapore di queste "forze anarchiche".
Per esempio, le persone che fanno le cose, mosse esclusivamente da un "mi piace", fanno lo stesso di chi prende un treno o un aereo senza sapere dove è diretto, soltanto perché quello è il mezzo più comodo e rapido... ma per andare dove?
Questo è un volere animalesco e non umano. È un volere che non costa fatica, che segue meramente il piacere e l'impulso.
Non so se sia meglio del volere di chi è costretto, perché non si può fare altrimenti: un volere da schiavi.
Tu quale sceglieresti? Io sinceramente nessuno dei due, perché abbiamo altre due possibilità di volere, senza che a scegliere siano gli altri o i nostri sentimenti.
C'è un volere dell'uomo moderno, del tipico giovane assennato, super-impegnato, estremamente occupato (molto spesso in attività non essenziali) che è governato dalla ragione e dal dovere.
Un ultimo modo di volere è quello che costa sacrificio, ma non ha lo sguardo fisso al sacrificio attuale, perché guarda in alto, verso qualcosa di più grande, verso un vero ideale. Questo è il volere di un eroe o di un santo.
Il volere dell'eroe è quello che permette di incanalare i sentimenti nella giusta direzione.
Lo possiede chi:
- Non carica di colore i sentimenti, esagerando sia il bene sia il male, perché non perde il controllo dell'affettività, ma possiede un'armonia tra ragione e sentimento, sa utilizzare la tavolozza dei colori come un vero artista.
- Sa aspettare e non prende mai una decisione importante sotto la spinta di un sentimento, perché ha imparato che: "Quando siete abbattuti, scoraggiati, tristi, senza lumi, né forze, né pace, né consolazione, non operate alcun cambiamento".
- Conosce e sa aprire la valvola di sicurezza. Un vero eroe, infatti, non è chi non chiede mai aiuto e si tiene tutto dentro, ma chi, in situazioni angosciose o in dubbi, sa confidarsi con la persona giusta. Ho detto con la persona giusta, non prendendo un megafono e sfogandosi con il mondo intero... ;-)
- È un buon consigliere (sì, proprio la persona giusta di cui parlavo prima), perché si astiene dalle confidenze inutili, dettate dall'emozione e dall'impulso di un momento. Ha capito che raccontare i guai ai propri amici, non è la soluzione, perché saranno i primi a dispiacersene. Inoltre, fermarsi a parlare di cose negative, non è altro che un modo per rattristarsi maggiormente, senza risolvere la situazione.
Tu in che situazione ti trovi? Che tipo di volere ti senti? Sei più schiavo o eroe?
Ah, se sei ancora allo stadio di uomo assennato, allora non devi perdere il post di domani sull'arte di riposare e di godersi le vacanze ;-)
Se sei interessato, qui puoi leggere il meglio di questo blog ;-)
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