Ogni promessa è un debito… se ti ricordi, qualche tempo fa, parlando di comunicazione ho detto che avrei scritto qualcosa sui mass media. (Puoi leggere qui, per rinfrescarti le idee).
Il precedente post sulla comunicazione terminava così: “Mi rimane una domanda: la comunicazione può essere considerata neutra? Se non lo è, come possiamo imparare a comunicare bene il bene? A trasmettere qualcosa di positivo?”
Ovviamente un modo per riuscire a trasmettere bene il bene è conoscere e imparare quali sono e come funzionano i mezzi di comunicazione, ossia tutti quei canali (oggi sempre più vari ed accessibili a tutti) che permettono che un messaggio venga diffuso.
Partiamo da questa domanda: “Come fa una notizia a diventare importante?”. Per prima cosa deve avere un carattere di novità, perché questo risponde alla curiosità e alla ricerca di verità che è in ognuno di noi, in ogni uomo.
Inoltre, le notizie importanti riguardano un gran numero di persone e per questo suscitano un effetto di identificazione; affrontano questioni molte volte vicine, che creano consenso geografico e psicologico. Molte volte sono eventi sensazionali, veri e propri scoop; altre volte riguardano scandali, abusi…
Ecco perché un fatto fa notizia!
Le questioni e i casi vengono trasformati con un linguaggio possibile, accessibile al grande pubblico. Assumono un carattere narrativo, si prestano al racconto di una storia che può essere trattata in più puntate e seguita da molte persone, suscitando interesse come una vera e propria fiction.
Quali sono i valori alla base di chi racconta una notizia? Chi si occupa (e preoccupa) di dare informazioni, tramite quotidiani o nuovi mezzi di comunicazione (tv, radio, rete…), deve sicuramente compiere tre passi: andare, vedere e raccontare. Considerando solo il primo punto, ci possiamo rendere conto che sono pochi quelli che veramente “vanno”, ossia si recano nel posto; la maggior parte, oggi, prendono informazioni da altri, da agenzie, da terzi… e questo può comportare alcuni errori, la comparsa di notizie false, ingigantite, distorte.
Sono tanti i valori fondamentali dei mass media, ma tre sono proprio i pilastri che non dovrebbero mai mancare: obiettività, completezza, tempestività.
- Obiettività significa “L’atteggiamento di chi vede e giudica persone, eventi, circostanze con realismo e imparzialità, ed è quindi esente da pregiudizi e da passioni personali”. Devo commentare o si commenta da sola la definizione e il lavoro di certi giornalisti?
- Completezza implica il riportare una versione dei fatti che aderisca alla realtà in ogni suo elemento. Tutti i fatti riportati devono essere veri e trasmessi integralmente. Questo concetto, nel campo giornalistico, si chiama anche corrispondenza tra fatto e notizia.
- Tempestività, perché la notizia deve uscire in tempo utile, nel momento migliore. Ci deve essere una certa rapidità, celerità e puntualità nel dare le notizie. Questo richiede aggiornamento, abilità nel raccogliere le informazioni e nello scriverle rapidamente, volontà di seguire un argomento passo dopo passo…
Visto che potenzialmente chiunque può fare “giornalismo”, tramite il proprio sito o più semplicemente nei social network che rendono la comunicazione più vicina a quella di un tempo, bisogna cercare di orientare il comportamento, insegnare a ricercare le fonti, educare all’analisi critica, alla decodificazione e alla comprensione etica di certe notizie…
Soprattutto… riscoprire e seguire questi tre valori!
Nessun commento :
Posta un commento