Questa mattina riflettevo su che cosa significa essere giovani e che implicazione, diritti e doveri questo ruolo comporta. Non credo sia semplice dare una definizione di giovane. Ce la si potrebbe cavare dando una definizione da vocabolario e affermando che giovane è colui "che è nell'età della giovinezza". Ottimo, ma non credo abbia risolto la questione. Qualcosa di più possiamo ricavarlo da quest'altra definizione: "chi è nell'età successiva alla puerizia e antecedente alla maturità". Questa definizione sembra più completa... ma cosa significa maturità?
La domanda "chi sono i giovani" mi ha portato a percorrere velocemente con la mente le varie epoche storiche alla ricerca di un qualcosa, un appiglio che mi potesse aiutare a risolvere la matassa, che invece è andata aumentando di dimensioni. In pochi flash mentali mi è stato chiaro che non tutte le epoche hanno avuto lo stesso concetto di "giovane". Cerco di spiegarmi in breve: certamente, senza andare in epoche antiche, il passaggio da una società preindustriale ad una industriale ha portato un cambiamento nelle modalità e nei tempi di essere giovane. In passato i tempi biologici seguivano i tempi sociali e tutto era scandito in modo abbastanza preciso. Oggi, non sembra essere lo stesso, visto che si parla perfino di "giovane-adulto".
A questo punto si può dire "chi sono i giovani"? Devo ammettere che ho trovato una risposta, ma con altrettanta onestà devo ammettere che non sembra così semplice. Ecco perché preferisco parlarne in un altro post, quando avrò elaborato, masticato, gustato e digerito il tutto. È un modo questo per dare anche a te la possibilità di cercare una risposta e sono sicuro che anche il tuo viaggio sarà affascinante e non posso nascondere il fatto che mi piacerebbe sentirlo.
Dopo questa lunga premessa, di cosa ti parlerò allora? Sempre di giovani!
Noi giovani tendiamo spesso a sentirci di "serie B", poco considerati nella società, anche se tutti parlano di noi. Non ti sembra che anche troppo spesso si parli di giovani, di dare spazio ai giovani, che i giovani sono il futuro? Altre volte si parla di noi, mettendo in risalto una sorta di invisibile spaccatura che ci sarebbe tra noi e gli adulti, dicendo che siamo superficiali, disimpegnati, apatici... considerandoci un problema.
In alcuni casi è il giovane stesso che si sente un problema, circondato da tanti congressi, dibattiti, trasmissioni televisive, che parlano di lui, ma che lo associano sempre e solo a situazioni di disagio, delinquenza, droghe, alcolismo, stragi del sabato sera.
Quello che oggi il più delle volte si trascura è il fatto che noi giovani, le così chiamata "nuove generazioni", siamo una risorsa. UNA RISORSA FONDAMENTALE.
Siamo coloro che possono apportare nuove idee, nuova linfa, nuovi strumenti, nuovi segnali. Siamo coloro che possono usare la creatività come risorsa e abbiamo la capacità di produrre innovazione più di chiunque altro. Certo, chi pensa che in questo nostro Mondo siamo già in troppi, non può affatto credere che la tecnologia e l'innovazione possa essere una soluzione, perché vuole far diminuire o meglio arrestare chi può portare questa soluzione: i giovani.
Ecco perché prima ho detto che siamo una risorsa fondamentale, perché purtroppo oggi siamo una risorsa che si avvia a diventare scarsa. Non a caso il tema del decremento demografico non tratta quasi mai di giovani, come se il campo riproduttivo riguardasse altri e non proprio noi e il futuro della nostra società. Se in questo non ci sarà un cambiamento di rotta nella direzione di una ripopolazione, le società andranno sempre più in crisi, perché perderanno il loro motore, la loro linfa.
Vorrei rivolgermi a tutti i giovani come me. Non voglio rivolgermi agli adulti, per dire: "Lasciateci spazio, concedeteci una possibilità". Non mi viene proprio da chiedere questo, perché sono troppo convinto delle potenzialità dei giovani che con la loro creatività possono stravolgere ogni situazione e creare anche dalle situazioni più critiche una bellezza travolgente.
Mi rivolgo ai giovani come me e dico: "Mettiamo a frutto le nostre qualità. Puntiamo sempre in alto. Possediamo una creatività straordinaria che può ribaltare anche la situazione più difficile. Possiamo innescare processi culturali inaspettati e rilevanti se non ci facciamo abbagliare da falsi valori, se stendiamo le nostre ali e prendiamo il volo trasportati dal vento dei valori positivi. Diventiamo consapevoli della nostra forza, del nostro compito, del nostro ruolo come risorsa preziosa della società. Soprattutto, non permettiamo che ci facciano credere che di noi non c'è bisogno e che siamo il male del Pianeta. Assumiamo quella vitale consapevolezza che più siamo e più innovazione potremmo produrre!"
Grazie per essere giovane! Puoi contare su di me, perché io già conto su di te!
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