Quanti dati dobbiamo raccogliere per poter vivere bene? A che età una persona può dire di aver accumulato abbastanza informazioni per proseguire negli anni con la sicurezza di cavarsela?
Forse un tempo era facile per un giovane, arrivato ai 20-25 anni, avere abbastanza nozioni per poter andare avanti nella vita senza preoccuparsi. Oggi, la velocità con cui scaturiscono nuove informazioni e la rapidità con cui vengono messe a disposizione della massa, rende tutto questo probabilmente impossibile. Quale giovane può tenere testa a tutti i dati che ora dopo ora vengono prodotti?
Si rischia così di avere sempre paura di non essere sufficientemente informati. Ognuno di noi vive sotto un flusso continuo di informazioni che fuoriescono a getto continuo. Oltre 1.500 parole entrano a far parte come novità del vocabolario Zingarelli 2012 in Italia e si calcola che più di 60 mila vocaboli sono stati introdotti nella lingua inglese negli ultimi 40 anni. Come possiamo tenere il passo?
La domanda più importante però è: che cosa comporta tutto questo? Come reagisce l'uomo davanti a questo bombardamento di informazioni? Certamente, abbiamo la capacità di recepire e accogliere tantissime informazioni, ognuno di noi ha questo straordinario talento. È vero però che ogni informazione per diventare conoscenza deve passare per quella fase chiamata applicazione.
Ancor prima di applicarli, questi dati dobbiamo elaborarli, sintetizzarli, scremarli... È possibile farlo in questo continuo processo di superinformazione? Pensa che un odierno quotidiano domenicale contiene più informazioni di quante ne potesse ricevere in tutta la sua vita un uomo della fine dell'800. Incredibile vero? Eppure quell'ometto riusciva a portare a termine la sua esistenza con egregia destrezza.
Se aggiungi il fatto che in circa otto anni (calcolando ad oggi, numero che certamente si ridurrà andando avanti nel tempo) molte delle conoscenze e informazioni accumulate su un determinato argomento verranno completamente o in parte riscritte, sembra normale il senso di impossibilità e di impotenza che, a volte, molti ragazzi, e non solo, vivono in questi giorni.
Come fare ad essere giovani informati (superinformati se vogliamo) ma consapevoli, attivi e propositivi... insomma giovani che non soccombono di fronte a questa grandine di dati?
1) Cerca prima di tutto di capire quali sono le informazioni i dati che ti serviranno per tutta la vita. Ci sono degli elementi, come per esempio i valori positivi, che sono gli stessi per l'ometto dell'800 e lo sono anche per te e me. I valori che migliorano la nostra vita e che ci fanno stare bene non sono diversi da quelli del passato, oggi serve forse un lente di ingrandimento ben pulita per riuscirli a scorgere nel polverone di tante informazioni.
2) Non far si che sia l'informazione a dominarti, ma scegli tu quali conoscenze e dati vuoi accumulare. Cerca sempre di domandarti quanto ti è utile ciò al quale stai dedicando il tuo tempo, magari pensa proprio se tra 8 o 5 anni quel qualcosa sarà cambiato. Non devi affogare nell'eccesso di dati, ma saperli selezionare da subito. Devi avere una mente critica.
3) A volte puoi anche "spegnere" i recettori. Questo significa che puoi prenderti del tempo per te e per i tuoi interessi veri, oltre che dedicarti a quello che devi fare per studio o lavoro. Molte volte si tende a lasciare che le informazioni occupino tutto il nostro tempo, invece dobbiamo riuscire a chiudere "le diverse fonti di informazione" per dedicarci ai nostri affetti, alla nostra famiglia e ai nostri amici, che se sono veri, sono la più bella fonte di dati davvero utili!
4) Non bere tutto come oro colato. Devi essere consapevole che in questo sistema di superinformazioni, nessun sistema di controllo qualità può essere davvero efficace. Nemmeno nella scienza sperimentale ormai si ha più questa certezza: l'enorme numero di articoli scientifici sovrasta il controllo di qualità della scienza e così i furbetti, che sanno bene tutto questo, incoraggiano le distorsioni e le false notizie, alimentando molto spesso false speranze. Ricordati che non tutto ciò che leggi o senti o ti spacciano per scientifico è vero al 100%. Devi prendere coscienza di questo ogni volta che ricevi un'informazione, ti aiuterà a elaborarla.
5) Goditi e consuma con saggezza le informazioni. Il rischio del vortice di superinformazioni è la perdita di un senso cronologico. Molti vivono come se i vari avvenimenti non avessero un tempo, una data precisa. Prova a pensare a 5 avvenimenti importanti, non legati di per sé (come può essere l'11 settembre) da una data. Riesci a collocarli velocemente e con sicurezza nel giusto anno? Sai stimare quanti anni sono passati?
Fermati ogni tanto e pensa a 5 momenti della tua vita cercando di calcolare quanto tempo è passato da quel giorno... è un bell'esercizio anche per conoscere se stessi e rivedere la propria vita.
Ogni tanto godersi e consumare l'informazione significa proprio questo. Fermarsi, assaporare il momento e ricordare!
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