lunedì 3 dicembre 2012

Progetto 25: giorno 3 - Spesa sulla fiducia

Per capire meglio la forza del donare e il valore della generosità sto sperimentando anche quest'anno il Progetto 25 che consiste nel fare un regalo al giorno per 25 giorni (dal 1 al 25 dicembre). Non semplicemente comprare una cosa ogni giorno e scegliere a chi donarla, ma pensare a qualcosa di davvero speciale, dei gesti insoliti che possano far emergere la vera energia travolgente di un dono. La fiducia nella bontà altrui è una notevole testimonianza della propria bontà.

TERZO REGALO: SPESA SULLA FIDUCIA

Il regalo di oggi non è stato affatto pianificato, è stato un vero gesto insolito, una di quelle azioni che scaturiscono d'impulso, che nascono subito dopo che ti si è accesa una lampadina. Vedi qualcuno e ti rendi conto che puoi fare qualcosa per lui. È stato proprio bello, perché non avendo pianificato un dono ed avendo, come al solito, poco tempo durante la giornata, avevo quasi perso la speranza di poter fare davvero un'impresa speciale.

Eppure all'improvviso, mentre mi stavo spostando da un appuntamento ad un altro, passando per una via del mio quartiere, ho notato una signora, non troppo anziana a dire la verità, che camminava lentamente sul marciapiede con due grossi sacchetti della spesa. Puoi già immaginare ciò che ho pensato: "ho trovato il regalo di oggi, accompagnerò questa signora fino a casa e la aiuterò a portare in casa la sua spesa". Un gesto semplice tutto sommato, ma che si è rivelato un interessante spunto per una riflessione.

Ti starai domandando perché questo titolo strano e che collegamento possa avere la spesa con la fiducia. Questo regalo, questo gesto inaspettato, mi ha lasciato molto pensare... ed ecco perché, ecco come è andata: ho accostato l'auto, ho abbassato il finestrino e ho chiesto alla signore se voleva un passaggio in auto fino a casa. Visto che in quartiere ci eravamo incrociati più volte con questa signora, mi aspettavo un immediato sorriso e una risposta affermativa.


Invece, non è andata proprio come mi aspettavo. La signora si è fermata, forse pensando che volessi chiederle un'informazione stradale, ma quando ha sentito la mia proposta è rimasta turbata, non ha risposto subito e dopo un momento di esitazione ha detto un secco no e ha ripreso a camminare con i suoi due sacchetti della spesa e la sua camminata lenta.

Ho subito pensato che non mi avesse riconosciuto, così ho accostato meglio l'automobile e sono sceso, ho raggiunto la signora poco più avanti e le ho spiegato che volevo fare semplicemente un gesto di generosità, le ho spiegato il Progetto 25 e, sapendo di non avere molto altro tempo per poter ripiegare su un altro regalo, le ho chiesto se poteva farmi lei un regalo e salire con me in automobile.

Ce l'ho fatta! L'ho convinta alla fine. La signora Monica ha vinto così la sua resistenza e si è fidata di questo "sconosciuto". In automobile mi ha spiegato che, con tutte quelle brutte notizie che si sentono in giro e con le poche volte che vengono offerti gesti sinceri di aiuto, aveva avuto paura di una truffa e che anche se sapeva che ero un bravo ragazzo, testuali parole: "ormai non ci si può più fidare di nessuno". Questo breve scambio di battute tra di noi, mi ha fatto molto pensare alla mancanza di gesti di generosità, al fatto che molto spesso abbiamo paura del prossimo e che siamo portati, ormai, a pensare male anche delle iniziative più belle.

Non sapevo di preciso dove abitasse la signora Monica, quindi mentre lei mi spiegava dove girare, abbiamo continuato a parlare del più e del meno, del fatto che più volte ci eravamo incontrarti per le vie del quartiere o in autobus, ma senza mai rivolgerci nulla che non fosse un sorriso di cortesia e di saluto. È stato bello poter conoscere qualcosa in più di questa "vicina" di casa.

Arrivati davanti alla sua casa, mi sono proposto di accompagnarla fino all'appartamento, visto che avevo scoperto che abitava al terzo piano di un condominio, e la signora ormai tranquilla e contenta, mi ha invitato a prendere un caffè. Purtroppo ho dovuto rifiutare, perché dovevo arrivare in tempo ad un appuntamento, ma le ho promesso che ci saremo rivisti e che sarei passato volentieri un'altra volta a prendere quel caffè (o magari un buon tè). Prima che me ne andassi mi ha salutato con un forte abbraccio!

Spero di riuscire a dare sempre fiducia al mio prossimo, non voglio e non permetterò a nessuno di togliermi questo bel valore, perché credo veramente che una prova della propria bontà, sia la vera fiducia verso il prossimo, soprattutto verso coloro che non conosciamo troppo bene. 
Tu hai mai provato a dare fiducia ad uno sconosciuto? Ti sei mai trovato di fronte ad una situazione simile, dove purtroppo hai negato la tua fiducia, per poi scoprire che dietro a quel gesto di generosità non si nascondeva alcun secondo fine?

1 commento :

  1. :)
    Mi ricordo che una volta mi è successa una cosa simile... Ho visto una signora del quartiere più anziana di me piena di sacchetti e mi è venuto spontaneo chiederle se volesse una mano.
    Lei mi ha guardato spaventata, ha detto "NO NO!" e ha accelerato il passo per "seminarmi"...
    Non ero nemmeno in macchina, ero una ragazzina di credo 20 anni che voleva darle una mano... che cos'altro avrei potuto farle?
    Ma le faceva paura un'estranea che si avvicinava.... forse anche perché è così rara una cosa del genere.. Uno sconosciuto che ti chiede se hai bisogno di qualcosa...
    Bisogna "superare il numero di malintenzionati" con "il numero di persone che ti offrono il loro aiuto" ... e di cui, dunque, ti puoi fidare.
    Mobilitiamoci!! :D

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