lunedì 17 dicembre 2012

Progetto 25: giorno 17 - Un libro abbandonato

Per capire meglio la forza del donare e il valore della generosità sto sperimentando anche quest'anno il Progetto 25 che consiste nel fare un regalo al giorno per 25 giorni (dal 1 al 25 dicembre). Non semplicemente comprare una cosa ogni giorno e scegliere a chi donarla, ma pensare a qualcosa di davvero speciale, dei gesti insoliti che possano far emergere la vera energia travolgente di un dono.
Onorerò il Natale nel mio cuore e cercherò di tenerlo con me tutto l’anno.
Canto di Natale di Charles Dickens

DICIASSETTESIMO REGALO: UN LIBRO ABBANDONATO


Non avevo mai fatto una cosa simile prima. Ho regalato tanti libri ad amici e parenti, altri li ho prestati, una volta ho pure regalato un libro insieme ad amici al primo che passava per la strada... ma non avevo mai abbandonato un libro per strada...

In passato ricordo di aver sentito qualcosa del genere, un progetto che voleva promuovere lo scambio di libri e di persone che lasciavano libri da passare in giro (sull'autobus, in un bar, in aula studio, in chiesa...). Credo che in questa iniziativa di dovesse continuare a passare il libro una volta finito di leggere. Invece, quello che ho voluto fare io è stato abbandonare un libro nuovo di pallino.


Pensando al Natale e volendo regalare non solo un libro, ma anche una bella storia, ho scelto "Canto di Natale" di C. Dickens, uno dei più bei racconti in tema natalizio. "Ci sono molte cose, credo, che possono avermi fatto del bene senza che io ne abbia ricevuto profitto e Natale è una di queste…un periodo di gentilezza, di perdono, di carità, di gioia…nel quale uomini e donne sembrano concordi nello schiudere liberamente i cuori serrati e nel pensare alla gente che è al di sotto di loro come se si trattasse realmente di compagni nel viaggio verso la tomba, e non di un’altra razza di creature in viaggio verso altre mete."

Ero passato in libreria a comprare una copia del libro e avevo già preparato un post-it da attaccarci sopra con scritto "Se mi vuoi, prendimi". Uscito dalla libreria, ho appiccicato il biglietto sulla copertina e mi sono fermato in un angolo per scrivere un breve pensiero sulla prima pagina interna bianca. Un augurio di Natale e la spiegazione di questo regalo. Ho spiegato che questo libro doveva diventare della persona che l'avrebbe scelto e non doveva poi passarlo ad altro, poteva semmai fare la stessa cosa con un altro libro.

Ho lasciato il libro sopra una panchina in pieno centro, un posto visibilissimo e mi sono allontanato in fretta. Anche questa volta non sono riuscito a non voltarmi indietro e osservare ciò che sarebbe accaduto. Ho visto nel giro di nemmeno due minuti, alcune persone che rallentavano il passo per guardare quel libro tutto solo, ma nessuno si fermava realmente. Poi è arrivato un gruppo di tre ragazzi che si sono seduti sulla panchina, una di loro ha preso il libro in mano per potersi sedere e dopo aver letto all'interno, con un bel sorriso, ha mostrato tutta orgogliosa il libro agli altri amici. Sapevo che quel libro aveva trovato una casa!

Lascio concludere questa volta al grande Dickens:

Egli era abbastanza saggio da sapere che su questo globo niente di buono è mai accaduto, di cui qualcuno non abbia riso al primo momento.
E sapendo che in ogni modo la gente siffatta è cieca, pensò che non aveva nessuna importanza se strizzavano gli occhi in un sogghigno, come fanno gli ammalati di certe forme poco attraenti di malattie.

Il suo cuore rideva e questo per lui era perfettamente sufficiente.
Non ebbe più rapporti con gli spiriti; ma visse sempre, d’allora in poi, sulla base di una totale astinenza; e di lui si disse sempre che se c’era un uomo che sapeva osservare bene il Natale, quell’uomo era lui.
Possa questo esser detto veramente di noi, di noi tutti! E così, come osservò Tiny Tim, che Dio ci benedica, tutti!

Nessun commento :

Posta un commento