giovedì 17 novembre 2011

La scuola del futuro

"Il Web è davvero sconvolgente. È una tecnologia di base che riesce a trasformare un gioco da ragazzi in qualcosa che serve davvero a qualcuno. Se ci penso, non mi vengono in mente altri casi di questo genere". Ecco le parole di Marco De Rossi, un giovane nato nel 1990, fondatore di Oilproject, da sempre appassionato di programmazione e web; parole estratte dall'intervista di Lorenzo Mannella per l'Happy Birthday Web, convegno tenutosi a Roma in occasione dei 20 anni di Internet!

Oilproject è una scuola virtuale gestita direttamente da studenti. Non solo: è gratuita e aperta a tutti. Qui si discute di attualità, economia, letteratura, filosofia, Internet e politica. Le lezioni avvengono online (questo è un dato scontato) e sono tenute da volontari che condividono le loro conoscenze senza altro fine che la divulgazione libera dell'informazione.

L'idea è sicuramente molto innovativa e segue un principio molto importante: essere al passo con i tempi. La scuola odierna è qualche passo indietro rispetto alle possibilità che gli studenti potrebbero ricevere, soprattutto per quanto riguarda il web, l'utilizzo di internet come risorsa per diffondere l'educazione e la cultura... c'è ancora molta strada da fare.

Il bel motto "Liberi di imparare, liberi di insegnare" riflette il pensiero del progetto e, infatti, Oil sta per "Open Interactive Lessons", dove chiunque può apportare il proprio contributo liberamente, senza un vero e proprio controllo di qualità se non la votazione degli altri utenti. 

Ciò che deve caratterizzare una scuola, oltre la libertà e la disponibilità di accesso a tutti, deve essere la responsabilità. La scuola ha il compito fondamentale di educare e formare i giovani, non solo di informarli (ossia dare dati). C'è quindi una responsabilità alla verità che deve venire prima di ogni altra cosa.

Personalmente trovo il progetto un'ottima idea di un giovane che ha sicuramente voglia di fare e che per primo riconosce l'impossibilità di eliminare la scuola tradizione, che serve e servirà sempre. È più che altro un'azione per spronare un sistema scolastico troppo vecchio e fermo. Come dice lo stesso Marco: "Noi non ci sostituiamo in alcun modo alla scuola pubblica. La nostra è un'iniziativa di emergenza, visto che nel campo dell'istruzione non si sperimenta più nulla. L'ottica è che sia la scuola stessa ad assimilare i nostri strumenti. Non è difficile, basterebbe iniziare a registrare le lezioni fatte in classe".

C'è un bisogno urgente di aprire le menti dei giovani all'attualità, fin dalla più tenera età, a nuove conoscenze, a temi pratici e sempre aggiornati, perché è fondamentale creare quella stupenda abitudine di interessarsi a tutto quanto ci circonda e di dedicare il proprio tempo per approfondire problemi di natura filosofica, sociale e umana.

Questa ricerca e spinta verso l'attualità, però, non deve farci dimenticare che ci sono delle basi indispensabile per ogni cosa. Nell'istruzione le basi sono proprio quelle che sradicano dall'analfabetismo: per questo non possiamo permettere che la scuola si riempa di informazioni, di una serie infinita e sempre maggiore di dati, tralasciando per esempio la grammatica italiana, la matematica di base. Non possiamo permetterci di ritrovarci in un futuro dove i giovani e i meno giovani, conosceranno perfettamente il mondo dell'informatica, sapranno navigare sui social network in maniera rapida e immediata, sapranno programmare qualcosa di veramente speciale, ma si troveranno ancora in uno stato di analfabetismo elementare, senza conoscere i verbi e senza saper fare un semplice calcolo a mente.

Quanti insegnanti si concentrano sulla calligrafia? Quanti insegnano come tenere in modo corretto e fisiologico una penna in mano per scrivere (tu sai che c'è un modo corretto???)? Quanti forniscono quegli strumenti indispensabili per studiare (metodo di studio, tecniche di memoria, metodi di concentrazione, sviluppo dell'attenzione, della creatività, della logica e del calcolo...)? Questi sono solo alcuni esempi di ciò che un sistema educativo dovrebbe prevedere fin dalle prime fasi di istruzione.

Inoltre, un nuovo sistema educativo dovrebbe includere:
- l'introduzione dell'informatica ad un livello attivo e pratico, perché si è visto che attraverso l'utilizzo del computer tutti i bambini riescono ad apprendere meglio e molto più rapidamente.
- le capacità intellettuali devono essere sviluppare in modo armonico, con la crescita personale e secondo le varie fasi della vita, insegnando i principi di etica generale, che poi potranno essere applicati a tutti i campi della vita, lavorativa e non.
- il nuovo sistema educativo non dovrebbe mai interrompersi, dovrebbe continuare per tutta la vita. Questa è la sfida più grande, ma abbiamo esempi chiarissimi di come anche a tarda età si possano realizzare e ancora sviluppare straordinarie capacità e opere di grande valore.

E molto altro ancora...
Tu che idee avresti per la nuova scuola del futuro?

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