Avete mai pensato che cosa potreste imparare di voi stessi da un diavolo? C.S. Lewis (lo stesso autore delle Cronache di Narnia) nel libro Le lettere di Berlicche ha un’idea geniale: un funzionario di Satana istruisce un giovane diavolo apprendista, spiegandogli i mezzi e gli espedienti più idonei, per conquistare e per dannare gli uomini. All’apparenza un libro snello e veloce, ma che consiglio di gustare piano piano, poiché può far molto riflettere sulla nostra vita e sui nostri comportamenti di tutti i giorni…
Vi riporto un passaggio dove Berlicche (il funzionario di Satana) dà questi consigli al suo nipote apprendista (pensate che chi parla è un diavolo con il compito di far dannare il “paziente”):
“Qualunque cosa riuscirai a fare, nell’anima del tuo paziente ci sarà sempre un po’ di benevolenza, insieme a un po’ di malizia. L’importante è di dirigere la malevolenza verso i suoi vicini immediati, verso coloro che incontra ogni giorno, e di cacciare la benevolenza lontano, nella circonferenza remota, verso gente che egli non conosce.
La malevolenza diventerà così perfettamente reale, e la benevolenza in gran parte immaginaria”. Ecco uno degli espedienti che Berlicche insegna a suo nipote Malconda che deve riuscire a far condannare all’inferno l’anima del giovane a lui affidato. Vi stupirete di scoprire quanti sono i modi per condannare un’anima, quanto è facile per un diavoletto come Malaconda insidiare la nostra vita con mille trabocchetti.
Quante volte ci è più facile aiutare chi non conosciamo, essere sensibili ai problemi delle persone che ci sono più distanti, dimenticandoci delle persone che veramente ci sono costantemente vicine (la nostra famiglia, i nostri amici…)?
131 paginette per scoprire se Malaconda avrà la meglio… voi per chi fate il tifo?
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