Visualizzazione post con etichetta movimento. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta movimento. Mostra tutti i post

martedì 30 agosto 2011

Giovani, sport e valori 3

Circa un mesetto fa, prima della pausa estiva, ho parlato due volte dello sport: un primo post che trattava in breve di doping e di una delle tre principali caratteristiche del vero sport (il movimento); un secondo post sulla componente ludica dello sport (il gioco).

L'estate è veramente il tempo dello sport in generale e ancora una volta, da qualche giorno, si stanno svolgendo i Campionati del mondo di atletica leggere a Daegu, in Corea del Sud. Cerchiamo di prendere spunto da queste gare per parlare della terza e ultima caratteristica essenziale dello sport.

Abbiamo già detto che lo sport deve avere, anzi è, movimento e gioco. Quale sarà la terza indispensabile essenza di questa attività? Un qualcosa che è proprio anche della nostra vita, di ogni essere umano. L'agonismo!

È la più difficile e problematica componente dello sport, perché se da un lato il movimento e il gioco fanno parte dello sport anche se la persona stessa non le ricerca volontariamente (facendo un qualsiasi sport è molto difficile non muoversi e non giocare), l'attività agonistica si deve volere e ricercare.

Cerchiamo di capire meglio... Partiamo come sempre dal significato etimologico, che ci riporta subito ad una dimensione di lotta e superamento (agoné vuol dire infatti lotta). Potrei anche terminare qui, poiché ognuno può capire come tutta la nostra vita è una continua lotta, una battaglia travolgente, intensa, eroica a volte, stupenda da affrontare per chi vive la vita con gioia ed ottimismo... ma rimane pur sempre una lotta.

Così è lo sport. Deve essere un campo dove ci si confronta con sé stessi e con gli altri, dove si mette in gioco il superamento dei propri limiti. Si lotta contro ciò che ci si trova davanti, proprio come nella vita. Ostacoli di tutti i tipi: materiali, fisici, dovuti al confronto con gli altri (sia con i compagni di squadra sia con gli avversari)...

L'agonismo è un elemento imprescindibile della nostra vita umana, ci educa, ci forma e ci modella. Porta con sé una serie di valori e aspetti positivi come la tenacia, la perseveranza, la determinazione, la capacità di stingere i denti e portare a termine un compito, un'impresa.

Ci fa crescere insegnandoci ad accettare le sconfitte nel campo e nella vita di tutti i giorni. Ci fa capire che molte volte non dobbiamo aspettarci solo risultati facili, ma che quelli più intensi sono quelli "sudati". Ci fa comprendere gli altri, arrivando a rispettare anche il proprio avversario (il nemico nella vita di tutti i giorni), d'altra parte, senza di lui non ci potremmo divertire.

Il centro dell'agonismo non è tanto lo sport, ma chi lo pratica. Siamo noi il centro dello sport, così come della vita. Non è importante la vita in sé, ma il fatto che questa vita sia quella di un qualcuno, chiunque esso sia, rende questa vita speciale e unica.

I fini agonistici dello sport sono quelli che tendono al miglioramento di sé, oltre al superamento dell'altro. Questo deve essere chiaro e tenuto sempre in considerazione. Ecco perché il doping è qualcosa di antisportivo e di antiumano: non rispetta il vero miglioramento di sé (poiché ci danneggia e ci distrugge) e non rispecchia un vero superamento dell'altro. Tutto questo è negativo e sminuisce se stessi e gli altri, facendoci vivere in un inganno (come quando nella vita mentiamo o utilizziamo delle subdole scorciatoie).

Lo sport con il suo agonismo, ci aiuta ad accettare i rischi della vita, a valutarli e imparare che ci sono dei rischi che vanno al di là del prevedibile e dell'accettabile, dai quali dobbiamo tenerci alla larga.

Dobbiamo anche ricordarci che c'è tutto un periodo che viene prima della gara, della partita, dalla competizione che ci carica, ci stressa, ci mette in tensione. Questi sono momenti importanti che lo sport porta con sè e che ci insegnano ad affrontare le simili tensioni fuori dal campo, per un esame, un colloquio, un appuntamento...

L'agonismo fa scaturire una tensione, quella verso una meta, un obiettivo da raggiungere, da soli o insieme ad altri. Ci fa capire che questa meta non è sempre facile da raggiungere e che molte volte si può cadere, ci si può sbucciare le ginocchia, ci si può infangare... ma sempre ci si potrà rialzare!

Lo sport deve incentrarsi su vero bene della persona, allora sì che potrà raggiungere tutti i suoi scopi e fini.

Sarebbe straordinario condividere ciò che lo sport ha dato ad ognuno di noi, quello che siamo riusciti ad imparare dallo sport. Cercare di condividere le nostre esperienze nella preparazione di gare, dello svolgimento di una partita tra amici, può aiutare tanti giovani a rivalutare lo sport e a trovare in esso dei valori positivi che potranno arricchire e far risplendere la propria vita.
Che ne pensi?

giovedì 28 luglio 2011

Giovani, sport e valori 2

Nello sport il gioco deve essere una costante. Quando questa componente viene a mancare è ora di smettere. (Josefa Idem)

Non basta il movimento per definire lo sport, servono altre due caratteristiche, che arricchiscono lo sport di altri valori: il gioco e l'agonismo.

Che cosa si intente per te gioco? Per l'uomo è necessario giocare? Quanto i giovani di oggi sanno giocare? Quali giochi appassionano di più di ragazzi?

Ogni uomo, bambino, giovane, adulto o anziano, è portato a svolgere un'attività quasi istintivamente, liberamente e gratuitamente: ogni uomo non può far altro che giocare.

Nessun uomo per sua natura e spontaneamente cerca di lavorare, ma tutti, fin dai tempi più antichi, cercano di praticare qualcosa di opposto al lavoro: il gioco. Il gioco è quindi un mezzo ricreativo, un sistema di riposo per ognuno di noi, indispensabile per la nostra vita.

La dimensione giocosa delle sport è evidente a tutti. Pensa per esempio che le più grandi competizioni sportive al mondo, le Olimpiadi, vengono chiamate da sempre Giochi olimpici.

Il gioco, come fattore costitutivo di ogni sport e della vita di ognuno di noi, permette di trovare quell'equilibrio e mediazione tra gli squilibri che sempre nella nostra vita possono esserci. Allo stesso modo, il gioco nello sport permette di non cadere nella svalutazione delle sport, come "un qualcosa di superfluo, di in più, di non necessario" e l'altra tendenza esagerata a ritenere lo sport la soluzione di ogni conflitto o cura per qualsiasi carenza di un ragazzo. Questo sarebbe far prevalere una visione meramente utilitaristica delle sport.

Invece, grazie alla sua componente giocosa, lo sport viene a possedere una dimensione di pura gratuità, di piena libertà, di assoluta apertura.

"Soltanto nel gioco è possibile per l'uomo essere veramente libero. Il gioco costringe alla parità perché a tutti i giocatori sono state impartite le stesse istruzioni, e inoltre mette in pratica la certezza del diritto, perché un gioco può esistere soltanto nel rispetto delle regole...". Queste parole di una scrittrice tedesca riassumono tantissimi elementi della componente ludica dello sport.

Il valore della libertà per esempio, che come abbiamo detto altre volte, deve sempre essere accompagnato dal valore della responsabilità (in questo caso il fatto che accetto liberamente di partecipare ad un gioco, ma devo essere responsabile, ossia in gradi di rispondere alle regole di questo gioco... così nella nostra vita: siamo liberi, ma dobbiamo essere abili a rispondere alle regole giuste della natura e della società).

Il gioco ci apre al prossimo, possiamo giocare da soli, ma è molto più bello e divertente giocare con gli altri. Questo ci fa crescere, ci mette davanti alcune sfide importanti che si rendono evidenti solo nel rapporto con gli altri. Lev Tolstoj diceva che "in nulla come nel gioco si rivelasse il carattere delle persone".

Sì, perché è proprio giocando che ci mettiamo alla prova, che ci prepariamo alle sfide vere della vita. Il gioco diventa così rappresentazione della vita, imitazione di essa, in senso giocoso. C'è il primo confronto tra ragazzi, tra uomini, i primi scontri, i primi scherzi, le prime esultanze, le prime sconfitte, le prime vittorie, le prime delusioni...

Tutte cose che nella vita ci farebbero soffrire in maniera enorme, ma nello sport, se concepito nel modo corretto, con questa componente di gioco, ci fa crescere. È qui che l'inutilità giocosa dello sport si rivela utile. Utile alla nostra vita e alla nostra formazione.

Per questo lo sport non è solo un'attività, ma un valore. Anzi, un valore di valori. Sì, perché, ancora una volta, pensando a questa componente che ci rende homo ludens, possiamo sottolineare alcuni valori che lo sport incarna:
- la libertà
- la responsabilità
- il rispetto delle regole
- la generosità, gratuità e solidarietà
- il lavoro di squadra
- l'amicizia
- la gioia
- l'entusiasmo
...

Incredibile vero? Potremmo andare avanti ancora molto con un elenco magnifico! Lo sport è davvero un valore di valori. Dobbiamo imparare a viverlo, a praticarlo e a trasmetterlo agli altri.

Penso soprattutto a coloro che sono responsabili di gruppi sportivi, associazioni, allenatori, dirigenti... abbiate il coraggio di dare allo sport tutti i suoi veri elementi, solo così potrete dare un grandioso contributo alla società e ai giovani. Sarete parte indelebile della loro formazione ed educazione! Presenze, forse invisibili, ma profonde!

E adesso, prima che inizi a piovere, andiamo a fare una bella corsetta! ;-)

Nessun commento :

lunedì 25 luglio 2011

Giovani, sport e valori


In questi giorni (esattamente dal 16 al 31 luglio 2011) si stanno svolgendo a Shanghai in Cina i Campionati mondiali di Nuoto. È la 14^ edizione e la nostra Nazione punta tutto su due stelle: Federica Pellegrini e Fabio Scozzoli.

Mi piace molto seguire questi sport "estivi", mi mette molta gioia, sono gare veloci che si susseguono una dopo l'altra. Sicuramente non ci si annoia né a farle, né a guardarle.

L'estate è un momento privilegiato per lo sport, è vero che alcuni campionati e altro finiscono, si interrompono, ma è sicuramente il periodo in cui la gente si dedica maggiormente a queste belle discipline.

Quando si parla di sport, a molti viene in mente il doping, una piaga dello sport, anzi proprio quel qualcosa che rende un'attività antisportiva per definizione. Quattro sono i principali motivi per cui il doping è qualcosa che va contro e distrugge lo sport:
- provoca danni alla salute dell'atleta;
- porterebbe (se fosse lecito) tutti gli atleti a farne uso per mantenersi allo stesso livello (e poter quindi competere agonisticamente);
- fa dipendere il successo da cause esterne;
- gli atleti che ne fanno uso, giocherebbero slealmente nei confronti di chi non ne fa uso.

A chi piacerebbe vincere in modo sleale, rovinandosi la salute, prendendo sostanze che nemmeno conosce? La risposta dovrebbe essere "nessuno". In realtà il doping è una realtà, una presenza che rovina lo sport nella sua essenza: l'educazione della persona.

Lo sport infatti è qualcosa di bellissimo, è una parte fondamentale di ogni uomo e deve essere presente nella vita di ogni giovane, affinché possa crescere forte, sano e con dei grandi valori.

La parola sport che deriva dal latino "desportatio", ossia divertimento, svago, gioco, possiede in sé le stesse caratteristiche fondamentali della vita.

La vita è prima di tutto movimento. Non esiste sport senza movimento, non esiste vita senza movimento. Non pensare solo ad un movimento fisico... lo sport, come la vita, si muove anche ad un livello interiore; ecco che entrambi giocano su un movimento che probabilmente non si vede, ma che è sempre presente: il movimento della mente e del cuore.

Il movimento della mente è facile da spiegare e richiama il monito latino mens sana in corpore sano. Il movimento del cuore fa parte di ogni sportivo, così come fa parte di ogni uomo. Rappresenta la passione, la spinta, la tensione verso qualcosa di grande, il raggiungere un obiettivo (una coppa, una medaglia... nello sport; un traguardo, la propria realizzazione finale... nella vita).

Questa prima caratteristica dello sport (il movimento) mette in evidenza il valore del nostro corpo, o meglio della nostra corporeità.

Lo sport non va inteso come mera proiezione di doti puramente fisiche, ma significa educarsi ed educare il proprio corpo. Questo è importantissimo, soprattutto per noi giovani, che così rapidamente subiamo cambiamenti fisici nell'adolescenza e negli anni successivi.

Metamorfosi che a volte non sappiamo gestire o non accettiamo. Lo sport, il movimento del nostro corpo ci insegna a disporre di noi stessi. Quindi dietro ad ogni gesto tecnico, si dovrebbe capire e sviluppare la sensibilità e l'attenzione verso il fatto che questo movimento concorre a costruire la persona, il giovane.

Lo sport che risponde alla propria verità, è uno sport che insegna ad accettarsi, a rispettarsi fisicamente, a comprendere che la nostra corporeità è qualcosa di più di un insieme di muscoli e tendini. La nostra corporeità è parte di noi, non possiamo tenerla distinta dalla nostra parte interiore.

Il movimento, essenziale in ogni sport, stabilisce la presenza fondamentale di alcuni valori. Ti ricordi quando abbiamo parlato del valore dell'abitudine?

Ecco lo sport ha questo valore: la ripetizione, la ricerca del movimento perfetto, il continuo esercizio mira proprio a creare un'abitudine, non solo fisica.

Non solo. Molti altri valori derivano da questa caratteristica dello sport: la regolarità, la disciplina, la costanza, la tenacia...

Secondo te quali sono gli altri valori, che lo sport aiuta a conquistare, legati alla sua caratteristica di movimento?

Non basta il movimento per definire lo sport, servono altre due caratteristiche, che arricchiscono lo sport di altri valori: il gioco e l'agonismo. Ne parleremo nei prossimi post... fra qualche giorno. ;-)