martedì 26 aprile 2011

Tanti amici? Merito di geni e cervello…


Oggi la parola amico si è un po’ svuotata di senso per sovraesposizione. Pensa infatti a quanti amici hai in facebook. Bene. Adesso fai un calcolo veloce: quanti di questi puoi chiamare veramente “amici” con la A maiuscola?

Oggi chiamiamo tutti amici, ma cosa significa veramente amicizia e perché alcuni hanno più amici di altri?

La scienza e la ricerca forse sta arrivando a dare una risposta a questo quesito…

Alcune delle ultime ricerche scientifiche mettono al centro dei loro studi l’amicizia: uno dei valori più grandi che puoi avere nella vita. Uno dei valori che veramente tutti noi non vorremo mai perdere, perché è importantissimo per la nostra vita avere dei rapporti con le altre persone. Fa parte della natura dell’uomo.

Molti dicono che tutto è scritto nel nostro genoma, nelle basi nucleotidiche che formano la doppia elica del nostro DNA… e se ti dicessi che anche l’amicizia è racchiusa in questa doppia elica? Non solo… continua a leggere e ne sentirai (bhe visto che stai leggendo “ne vedrai”) delle belle…

Uno studio condotto dall’University of California di San Diego ha messo a confronto geni di persone che hanno rapporti stretti. I codici genetici degli amici mostrano somiglianze, come quelle presenti nei casi di lontane parentele.
Alcuni hanno iniziato a dire che i propri amici possano in qualche modo influenzare il DNA e quindi ti suggerirebbero di stare molto attento alle amicizie che scegli.
Una deduzione priva di ogni scientificità!

Probabilmente non possiamo escludere che chi si “assomiglia” geneticamente possa avere delle caratteristiche comuni e che questo favorisca il fatto di scegliersi e di diventare amici. Dobbiamo però ricordare che l’amicizia è qualcosa di più complesso ed inspiegabile scientificamente fino in fondo (come d’altronde l’amore), perché va al di la di ciò che è puramente fisico. Insomma, per dirlo in una domanda: chi è che sceglie?

Di fronte a questa domanda anche il più materialista desisterebbe dal rispondere “chi sceglie è il nostro DNA”… ma se spostiamo l’attenzione al nostro cervello, allora la tentazione di rispondere “è il nostro cervello che sceglie” sarebbe dietro l’angolo.

La domanda che ci possiamo fare è se stiamo arrivando a dire che la tendenza a socializzare, a diventare amici, a tessere quei meravigliosi rapporti umani di amicizia che vanno oltre alla semplice conoscenza, sia dovuta alle nostre caratteristiche fisiche, alla conformazione del nostro cervello.

Probabilmente in parte è vero. Non dobbiamo dimenticare che siamo anche corpo, siamo fatti di materia, di cellule. Aggiungiamo il fatto che secondo uno studio pubblicato su Nature Neuroscience il numero di amici è legato al nostro cervello e il gioco è fatto.

Semplice vero? Direi di no! ;-)
Lo studio ha evidenziato che il numero di amici (o meglio la quantità di rapporti sociali) è in proporzione con il volume dell’amigdala.

L’amigdala e l’amicizia, quindi, oltre ad avere le prime tre lettere in comune, sono legate anche da un rapporto di dimensione. Questa struttura a forma di mandorla (e se ti piace sapere qualcosa in più, ti posso dire che proprio il suo nome deriva dalla sua somiglianza con il seme commestibile – dal latino amygdăla=mandorla) è una parte del nostro cervello che è coinvolta nella regolazione e nel controllo delle emozioni (se sei interessato ad approfondire il tema delle emozioni puoi andare qui e qui).

Nell’articolo intitolato “Amygdala volume and social network size in humans” si legge che le persone con reti sociali complesse, articolate e strutturate, hanno questa struttura nervosa più sviluppata.

Rimane una domanda? Anche due o tre… È la dimensione dell’amigdala a favorire il maggior numero di amici, o il contrario? È il maggior numero di amici che fa sviluppare questa piccola “mandorla” che abbiamo nel cervello? Una domanda affascinante che impegnerà gli studiosi per qualche tempo…

Nell’attesa non ci resta che potenziare il bellissimo valore dell’amicizia, aprendoci agli altri, cercando di capirli e aiutarli, sapendo cogliere le loro necessità e le loro passioni.

Se ti sei accorto ripensando alla tua “rete sociale” di non avere molti amici o che vorresti migliorare il rapporto con qualche amico, non usare la scusa “non è colpa mia, il problema è che ho un’amigdala troppo piccola”.

Ricordati che possiamo sempre andate oltre noi stessi, anzi dobbiamo farlo per migliorarci costantemente.

Un primo passo per superare noi stessi è proprio quello di riconoscere che non siamo soli e che esiste un TU, un altro, e che è più facile essere felici quando si hanno dei veri amici!

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