Mi sono sempre chiesto se gli animali, i cani, i gatti, il Panthera leo (il re della savana) o la Mustela putorius (la puzzola europea) vivono il tempo come lo viviamo noi. Loro sono costantemente in una tensione tra passato, presente e futuro, come noi uomini?
Si preoccupano per quello che hanno fatto o per quello che potrà accadere loro? La gazzella, per esempio, è sempre in una situazione di tensione costante, nell'attesa che qualcuno la sbrani, o semplicemente vive il momento, l'istante presente, allertandosi nel momento in cui sente un rumore strano, l'odore caratteristico di qualche Panthera?
Se gli animali non vivessero "tutto ora e in questo istante", povera Mustela, sempre preoccupata di non... ;-)
Difficile avere una risposta certa su una questione come questa, studi su studi si stanno sviluppando su tematiche come la percezione del tempo e la differenza tra uomini e animali. E qualche differenza di sicuro c'è!
Non voglio analizzare articoli scientifici, soprattutto per non annoiarti, ma raccontarti qualcosa di più interessante, un colloquio su questo tema con un addestratore di cani da salvataggio. Mentre stavo guardando un'esercitazione, mi chiese: "Hai mai pensato perché gli animali reagiscono più prontamente alle emergenze di noi?"
Sinceramente non ci avevo mai pensato più di tanto e quelle poche volte che ci avevo pensato la mia risposta era stata che gli animali agiscono per istinto, non condizionati dai loro sentimenti ed emozioni del momento o dalla logica razionale...
Bhe, avevo ragione, ma l'addestratore mi diede una risposta ancor più ragionevole: "Gli animali vivono il presente, agiscono istante per istante, non si aspettano e non prevedono un pericolo. Lo affrontano quando questo si presenta!"
Mi disse anche qualcosa in più: "Ecco perché non si può dire che un cane o un leone è coraggioso e nemmeno che è timido o pauroso". Queste caratteristiche sono prettamente nostre, di chi si proietta nel futuro e può per propria decisione andare incontro a qualcosa di pericoloso, ad un ostacolo che ancora non vede, dimostrando coraggio. Viceversa, chi pensa troppo al passato, può dimostrare paura, timidezza, incertezza...
L'incertezza di ieri, la certezza di domani (titolo suggerito da un amico), rappresenta uno straordinario paradosso. Nessuno direbbe mai che il passato è incerto, insicuro... il passato è qualcosa di accaduto, di reale, di raccontabile... quindi nessun uomo ragionevole potrebbe affermare che il passato è incerto.
Una cosa però è sicura: chi vive ancorato nel passato, in ciò che ha fatto, nelle paure per qualcosa che gli è capitato, non potrà che vivere nell'incertezza e nella "disperazione" più o meno evidente.
Oggi, purtroppo sentiamo troppo spesso che "del doman non v'è certezza" e da una parte è vero. È vero, se ragioniamo e vediamo le cose in maniera superficiale. È ovvio che nessuno, almeno tra noi uomini, può essere certo di ciò che gli accadrà domani o dopo domani o tra 5 anni.
C'è però una certezza incredibile che deriva dal domani. La certezza presente, il nostro essere radicati nell'oggi, nei nostri valori, nella nostra speranza. Quanti giovani adesso non sanno più sperare? Quanti vivono un oggi sofferente, incerto (molto spesso nemmeno coscienti di questo), perché non sanno credere nel proprio futuro?
Vivere l'oggi e basta, prendere il momento, come tanti ci suggeriscono di fare, è come dire: "Non abbiate sogni", " Non pensate al domani, al vostro futuro", "Non c'è un domani per voi", "Non datevi obiettivi più grandi di quelli che potete raggiungere ora"...
Chi dice questo si dimentica che l'uomo, per sua natura, non agisce "tutto ora e in questo istante", ma vive in una speciale e unica tensione tra passato, presente e futuro, una sana irrequietezza che lo fa sentire costantemente vivo e che lo fa vivere nel tempo e fuori dal tempo. Un'unicità che non possiamo perdere!
Quindi, non facciamoci ingannare, decidiamo di vivere da uomini e non da animali. Viviamo la speciale certezza dell'oggi che deriva dalla speranza nel domani!!!
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