giovedì 25 agosto 2011

Il valore della generosità

Nei giorni scorsi ho visto tanti gesti di generosità che mi rimarranno nel cuore per lungo tempo. Non c'è lo spazio per descriverli qui, sia perché non saprei quali scegliere, sia per questione di spazio...

Generosità significa disponibilità, quella capacità di distacco personale che ci porta ad essere disposti a fare a meno di qualcosa di proprio per porlo al servizio di...

Generoso è colui che mette a disposizione, colui che condivide tutto ciò che ha. Serve una buona dose di distacco personale per avere un generoso interesse! Quasi un controsenso, in realtà è nell'equilibrio che sta la virtù!

La generosità non è pietà, non deriva dalla tristezza che ci fa una particolare situazione di sofferenza, non deriva in poche parola da qualcosa di esterno. Se così fosse, non sarebbe più vera generosità. Molte volte pensiamo di essere generosi, ma in verità facciamo gesti quasi dovuti, spinti da un'esigenza esterna che ci porta a fare qualcosa. Lo facciamo per un dovere, ma la generosità non è un'imposizione, un dovere, una costrizione.

Quel qualcosa che facciamo non è vera generosità, non è un donarci, ma un donare. Una gran differenza!

La generosità, infatti, non scaturisce da una spinta esterna, ma dalla nostra volontà, dalla nostra libertà. È qualcosa che da dentro ci fa guardare fuori e non il contrario. È apertura e non chiusura.

Non essendo qualcosa che viene dall'istinto, ma un atto proprio della nostra volontà, dobbiamo imparare fin dalla tenera età ad educarci alla generosità, ossia sviluppare e prendere coscienza delle necessità di chi ci circonda, essere consapevoli che non siamo soli e non possiamo vivere in solitudine; solo così possiamo arrivare a rispondere senza indugio, solo così possiamo essere davvero pronti. Essere generosi, infatti, è saper cogliere il momento, non arrivare più a dire: "avrei potuto fare questo".

Dobbiamo richiedere a noi stessi di essere generosi, dobbiamo sforzarci di esserlo. È un valore che dobbiamo conquistare e far maturare giorno dopo giorno, esercitandolo.

Dobbiamo cercare di determinare concretamente come vogliamo manifestare la nostra generosità. Come potrò essere generoso oggi? Con chi? Come posso manifestare praticamente la mia generosità?

Chi è generoso sviluppa alcune caratteristiche bellissime:
- prima di addormentarsi pensa: "Domani farò..." ( al contrario chi non è generoso potrà pensare: "Quanto ho fatto oggi...")
- ha un qualcosa dentro che continua a ripetere questa parola: ANCORA, ANCORA, ANCORA!
- non si stanca mai degli altri, ma per gli altri.
- non si ferma a pensare quanto ha fatto di buono oggi, perché non pensa ad una ricompensa, non si aspetta nulla dagli altri, anzi si considera sempre debitore...
- le domande che fa più spesso sono: "Hai bisogno di me?" "Posso aiutarti in qualche modo?" "Sappi che ci sono!" Non dice quasi mai: "Non ho tempo!"
- è consapevole che deve donare sé stesso prima ancora del denaro!
- sa sorprendere, spezzando la regola del regalo atteso e dovuto. Sa fare doni inaspettati!
- possiede un grande segreto: la consapevolezza che la cosa più grande che può donare è il proprio tempo, l'unica cosa che mai potrà tornare. Stando con gli altri, semplicemente donando il proprio tempo, ha capito che è più bello darsi che dare!

Dove si impara ad essere generosi? Per rispondere a questa domanda si può cercare di andare alla ricerca del significato di una parola molto vicina alla generosità.

Chi è generoso è anche gentile. La gentilezza deriva dal latino gantilis, da gens, ossia da famiglia. È lì, nella famiglia, che si impara e si trasmette nel modo migliore ogni valore e in particolare la generosità.

Credo davvero che questo sia uno dei valori più grandi. È tramite la generosità che si dividono gli uomini. Non tanto tramite l'intelligenza, la ricchezza, la fortuna, la capacità nello svolgere un particolare compito, il potere... È la generosità che fa la differenza, che veramente divide gli uomini in due categorie: generosi ed egoisti.

Tu da che parte vuoi stare?

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