domenica 9 gennaio 2011

Walt Disney

“All our dreams can come true, if we have the courage to pursue them”

“Tutti i nostri sogni possono diventare realtà se abbiamo il coraggio di perseguirli” by Walt Disney

Non riuscirò mai a scrivere qualcosa di più bello di quello che ti sto per raccontare (mai dire mai…)!

Questo post lo voglio dedicare a tantissimi miei amici e amiche, ai veri appassionati Disney a qualcuno in primis.

È per te che, in questo periodo natalizio, hai visto un film, un lungometraggio animato o un classico Disney. Probabilmente non sarai stato così fortunato come me, da aver potuto giocare a Trivial Pursuit Disney e nemmeno da aver esultato per una vittoria schiacciante! (tutto merito di una super squadra).

Voglio raccontarti la storia di un lungometraggio animato che ancora nessuno si è azzardato a realizzare, ma che sicuramente troverà presto luce e successo.

Come tutte le storie più belle ci vuole un degno inizio…

Questa è la storia di un sogno, uno di quei sogni che tutti i bambini hanno e che solo una persona veramente speciale poteva realizzare, qualcuno che se proprio doveva sbagliare, l’ha fatto nel senso di sopravvalutare le proprie capacità… (cosa che consiglio di fare a tutti, visto i risultati).

Tutti abbiamo dei sogni… tutti siamo convinti, nel profondo del cuore, di poter realizzare qualcosa di grande nella nostra vita, tutti crediamo che grazie a noi gli altri possano diventare più felici. Tutti abbiamo dei sogni… ma solo il protagonista di questa storia fu in grado di toccare gli altri in modo speciale.

Non corriamo troppo: tutto ebbe inizio molto tempo fa, quando ancora i treni andavano a vapore...

Già, perché è proprio da uno di questi treni che, una mattina, scese, insieme ai suoi tre fratelli e alla sua sorellina, che stava tra le braccia di due amorevoli genitori, un bambino che all’epoca non si rendeva conto che avrebbe realizzato il suo sogno… e quello di tanti altri. Nessuno poteva immaginare che quel bimbo avrebbe cambiato il mondo in meglio.

Questo bambino aveva una grande immaginazione e una fervida fantasia ed era contentissimo di essersi appena trasferito con la famiglia in un paesino di campagna, pieno di verde e di campi dove poter correre e giocare con gli altri bambini.

Presto scoprì, che la vita, gli aveva riservato delle giornate ben più dure: giornate di lavoro nella fattoria di suo padre. All’inizio il lavoro non era poi così pesante, ma quando i suoi fratelli più grandi si trasferirono, tutto ricadde sulle sue spalle e su quelle dell’altro fratello.

Il suo sogno di rendere gli altri più felici, sembrava dover essere abbandonato, invece… il nostro protagonista, che chiameremo Elias, quando si rifugiava nella fattoria insieme a tanti animali, continuava ad alimentare questo suo sogno e giorno dopo giorno, sotto la fatica del lavoro e l’impossibilità di andare a scuola, un mondo all’apparenza fantastico si andava a creare nella mente del piccolo Elias.

Ecco un nuovo trasferimento, una città più grande. Finalmente Elias avrebbe potuto andare a scuola, non avrebbe più dovuto lavorare ore e ore in fattoria… avrebbe potuto giocare con altri ragazzi, avrebbe potuto realizzare il suo sogno… invece… anche questa volta il nostro protagonista si ritrovò a doversi alzarsi a notte fonda tutti i giorni, perché suo padre aveva l’appalto della distribuzione di due quotidiani e qualcuno doveva pur consegnarli. Inizia così un nuovo capitolo che chiameremo “il ragazzo dei quotidiani”, e non ancora “il sogno realizzato”. Le giornate si rincorrono velocemente tra consegna dei giornali, scuola, qualche dormita qua e là e un sogno sempre più lontano all’orizzonte.

Chi di voi avrebbe avuto la forza e la capacità di continuare a sognare di “poter rendere il mondo migliore”? Solo chi sa sorridere alla vita da un orecchio all’altro quando tutto sembra andare nella direzione contraria. Elias sapeva sorridere in un modo incredibile!

Il suo ottimismo era contagioso e sapeva appassionarsi a tutte le attività che svolgeva. Un incontro su tutti sembrò cambiare la sua vita. Ok, avete già capito che anche questa volta le cose non sono andate per il meglio… ma lasciatemi raccontare che siamo circa a metà della storia (e come sapete tutte le fiabe finiscono con il lieto fine).

Riprendiamo dai qui: un incontro su tutti sembrò cambiare la vita di Elias. Ub era il nome di questo personaggio sopra le righe, che aveva la caratteristica di riuscire a realizzare con una semplice matita tra le mani, tutto ciò che la sua fantasia e quella degli altri poteva immaginare: era un talentuoso disegnatore.

Credi che Elias si fece scappare l’occasione di poter tramutare in realtà il suo sogno? Assolutamente no. Ebbe inizio un rapporto di amicizia, lavoro e scambio di idee tra Ub e Elias che mise le basi per il grande sogno! Un sogno che adesso è realtà e di cui anche voi fate parte.

Ancora una attimo di pazienza, non siate così curiosi… adesso vi spiego tutto e allo stesso tempo arriviamo alla fine di questa incredibile storia. Sì, sì, vi spiego anche cosa andò male dopo l’incontro con Ub.

Dovete sapere che i due amici entrarono subito in una delle più importanti agenzie di pubblicità del mondo e iniziarono a realizzare qualche disegno insieme. Partirono proprio dalla realizzazione di un personaggio. Elias in queste invenzioni era straordinario, possedeva dentro di se una fantasia ineguagliabile che, insieme al talento di Ub, dette vita ad un simpatico coniglio con lunghe orecchie, un musetto lungo, un nasino nero e un sorriso contagioso (come quello che tutti i giorni Elias era solito fare alla vita, ricordate?).

Subito questo coniglio ebbe fortuna tra le pubblicità, tra i fumetti e tra i primi cartoni muti… ebbe così successo che venne ribattezzato il coniglio fortunato. Tanta fortuna però non portò a Elias. Che vide subito infranto il suo sogno.

I proprietari dell’agenzia di pubblicità, visto il successo, misero alle strette Elias. Il coniglietto che aveva realizzato legalmente era loro ed Elias era costretto a produrre, insieme ad Ub, quello che i padroni volevano e non il suo sogno.

La situazione era davvero difficile. Ancora una volta Elias si era ritrovato senza nulla, anzi di più, derubato della sua immaginazione e della sua fantasia.

Egli possedeva però la chiave numero uno per il successo: perseverare nell'azione. Sapeva entusiasmare le persone così tanto che riuscì a far realizzare ad Ub una media di 705 disegni al giorno, fuori orario di lavoro ovviamente.

Sì, sì, era iniziata la contromossa… Elias stava per realizzare il suo sogno e questi erano gli ingredienti: un nuovo personaggio, una storia divertente (come quelle che solo lui sapeva inventare), delle musiche bizzarre… il tutto presentato ad un grande pubblico.

Immaginate un cinema di New York degli anni ’20 pieno di pubblico interessato a guardare un film di guerra. È questa la scena della realizzazione del sogno di Elias. Finito il film, quelle persone non potevano affatto immaginare che sarebbero entrate, grazie a Elias, nella storia. Stavano per vedere qualcosa di spettacolare. Un piccolo short animato avrebbe cambiato la loro vita e concluso magicamente la serata.

Tutti uscirono entusiasti, la gente non parlava che di questo nuovo personaggio, era nata una star che conquistò subito le prime pagine di tutti i quotidiani.

Elias era entrato nella storia non come una persona importante, ma come un mito: aveva intuito che bastavano modificare alcune caratteristiche del “suo” coniglio fortunato; accorciargli le orecchie, arrotondargli il muso e potenziare quell’incredibile sorriso per ottenere quello che oggi viene chiamato da tutti: MICKEY MOUSE!

Il resto della storia tutti la conosco e l’hanno in qualche modo vissuta in prima persona.

Walter Elias Disney entra nel mito e realizza il suo sogno: toccare gli altri in modo particolare, rendere gli altri più felici e creare un sogno reale!

Solo un ultimo aneddoto: per ottenere il finanziamento per il suo sogno di creare “il luogo più felice del mondo” dovette presentarsi in 302 banche che rifiutarono il finanziamento perché lo ritenevano pazzo… non era di certo realistico pensare di poter rendere felice la gente creando un parco di divertimenti in mezzo ad un aranceto e facendo pagare la gente non solo per arrivarci, ma anche per entrarci.

L’ottimismo di Walter (ormai lo posso chiamare così) superò centinaia di no, perché “Disneyland is a work of love”… un lavoro d’amore e Walt Disney sapeva che si può “immaginare, creare e costruire il luogo più meraviglioso della terra ma occorreranno sempre le persone perché il sogno diventi realtà”.

Secondo te questa storia merita un film? Cosa ne pensi? Ti ha insegnato qualcosa?

1 commento :

  1. "I sogni sono desideri di felicità .... Tu sogna e spera fermamente, dimentica il presente e il sogno realtà diverrà!"
    Sempre per citare un personaggio disneyano!!
    ... non voglio commentare la vittoria "schiacciante" ... mmmm ..... sulla quale ho un po' di DUBBI! Essendo presente (ed essendo soprattutto.... dell'altra squadra :( )...
    Mi piacerebbe piuttosto commentare piacevolmente la bella storia della vita di Walter "Elias" Disney.
    Sono cresciuta con la sua stessa educazione, forse anche un po' grazie a suoi film.
    Però.... hai ragione, sono stati fatti tantissimi film da lui... ma mai SU di LUI.
    E invece si dovrebbe.
    Una vita dedicata alla ricerca del raggiungimento di un sogno, una vita ricca di sacrifici, ma con un obiettivo, una vita vissuta col sorriso sulle labbra.
    In fondo in mezzo a tanti film su disastri naturali, attacchi terroristici, rapine e rapimenti (come se non ne avessimo già abbastanza nella realta!!??)... un film che trasmetta positività, fiducia, speranza, luce ... e per di più tratto da una storia VERA, non da una favola, ... non sarebbe bello??? Uno di quei film validi tanto per i grandi quanto per i piccoli... Per un'educazione con valori un po' diversa dal solito!
    Non mi dispiacerebbe affatto.
    E poi, ragazzi, .... E' WALT DISNEY!!!!!!!!!!!
    :)
    C.

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