Cento anni fa è nata una donna che ha ispirato milioni di persone, che ha cambiato il destino di una nazione e ha permesso a molti di godere della propria vita e di arrivare in maniera dignitosa alla morte, “Adesso posso morire da essere umano” hanno detto molti di coloro che lei ha accudito.
Oggi (26 agosto), in tutto il mondo, si stanno svolgendo commemorazioni, feste e cerimonie in suo ricordo. Una persona difficile da dimenticare per chi l’ha conosciuta e facile da amare, per quelli che come me hanno letto qualche sua biografia.
Una donna che possedeva energie illimitate, era un’organizzatrice nata e un’animatrice entusiasta di tutte le attività che intraprendeva. Era incessantemente impegnata nella lotta contro la povertà, la fame e tutti i soprusi di questo mondo.
Ha collezionato numerosissimi premi e medaglie, dal Premio Nobel per la Pace nel 1979 alla Medaglia di Cerere della FAO alla Nazioni Unite. Ha conquistato il “Voice of America’s International Women’s Year” per lo sviluppo del ruolo delle donne, il premio internazionale “Albert Shweitzer” dall’Università del North Carolina, il Premio Magsaysay per la Pace, il Premio Templeton, la Medal of Freedom consegnata dal presidente Regan, la Medaglia d’Oro dal Congresso degli Stati Uniti… Nella biografia che ho letto qualche mese fa “Una vita straordinaria” un intero capitolo è dedicato ai riconoscimenti che ha ottenuto.
Non è finita qui, pensate che ha ricevuto non una, ma una serie di laureae Honoris Causa: Studi umanistici dall’Università di Washington, Letteratura in India, Teologia alla Cambrige University, Legge nella Nuova Scozia e una ad Harvard. Probabilmente ne ho lasciata qualcuna per strada, ma credo che questo possa bastare a delineare il profilo di questa donna stupenda.
Ha detenuto un ruolo importante sulla scena del mondo a livello internazionale che è comprovato dai molteplici rapporti e scambi di lettere con presidenti (come George Bush e Saddam Hussein per esempio), autorità, principi e principesse, personaggi dello spettacolo, imprenditori e con le persone più influenti della società dell’epoca. È stata eletta persona più ammirata del XX secolo, ma è sempre stata caratterizzata da una grande umiltà: “Nessuno pensa alla penna, mentre legge una lettera. Vuole solo conoscere l’intento della persona che l’ha scritta.”
Amava e metteva al primo posto il valore della vita lottando in maniera determinatissima contro ogni forma di omicidio, suicidio e infanticidio. Si è schierata più volte per la difesa della vita dei più piccoli arrivando a dire: "Se una madre è capace di uccidere il suo bambino, allora tutto è possibile".
E’ stata una delle più importanti promotrici del ruolo della donna nella società affermando e ribadendo che “Esiste il potere della donna, che nessun uomo può supplire – il potere di dare la vita, il potere dell’amore… La grandezza delle donne sta nel loro amare gli altri, non se stesse”.
Una delle frasi che per me l’hanno caratterizzata è: fare cose ordinarie in maniera straordinaria. Che semplicità e che grandezza, non trovate? Se ci pensate è davvero il segreto di una vita, quello di riuscire a fare le cose di tutti i giorni in modo veramente particolare. Non si deve cercare qualcosa di imprevedibile, di inatteso, di spericolato, ma semplicemente fare il proprio semplice dovere in modo incredibile.
Il suo vero nome era Agnes Bojaxhiu, ma tutti la conoscono come Madre Teresa di Calcutta. Molti l’hanno acclamata santa prima del tempo e ricordando quello che disse prima di morire, mi lascia ancora una volta piacevolmente stupito e quasi incantato per il modo meraviglioso con il quale riusciva a far diventare una cosa difficile, così semplice: “La santità non è un privilegio di pochi. È un semplice dovere, per voi e per me”.
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