Alla fine di questa giornata dedicata ai nostri papà, vorrei condividere due testi sulla figura di questi uomini che in un modo o nell'altro hanno qualcosa a che fare con ognuno di noi. Il primo è più di carattere generale, meno personale, ma credo contenga delle grosse verità. Il secondo è l'inizio di un libro di Fabio Volo, dove il poliedrico personaggio conosciuto al grande pubblico descrive il rapporto con suo padre.
Partiamo dal primo. Non è il testo di un libro, ma un articolo di economia del lontano 2004, pubblicato in Indipendent Review:
"Il padre in questo percorso finisce nell'ombra, non fa parte dell'equazione madre-bambino, che è l'unica a venir presentata a ogni costo. Il legame madre-figlio vince sul padre e così facendo il figlio diventa un mezzo per mungere le mammelle del welfare state. Forse una riforma seria anche del nostro modello italiano di stato sociale può essere un modo per evitare le fughe nel disimpegno.
Il padre serve non solo al figlio, serve alla società. Gli uomini sono tali perché sono figli e sono padri. C'è una questione di continuità nella civiltà e una questione di esempio, di "role model" per dirla all'americana, perché è solo nel confronto con chi ci è simile che impariamo a essere noi stessi. Per far crescere un bimbo perfettamente bilingue, solo la madre deve parlargli una lingua e solo il padre deve parlargliene un'altra. C'è un processo di completa e coerente identificazione tra la lingua e la persona che parla. Anche l'apprendimento del linguaggio si sviluppa osservando e ascoltando i genitori. Così, se i figli non ascoltano il padre, la paternità si perderò in ogni campo: famiglia, azienda, comunità. Spezzare la famiglia oscurando il padre (spessissimo per colpa dei padri) significa svilire l'istituzione fondamentale della nostra società. Lo si può fare, ma vorrei che ci fosse un'alternativa. Oggi non c'è.
Si pensi alle imprese (...).
Anche nel business, c'è bisogno di ruoli. Il padre è importante perché incarna la responsabilità, la certezza. Il nostro Codice civile parla di "diligenza del buon padre di famiglia". Il leader, in azienda, è il padre metaforico della squadra che lavora con lui. Ci si può imbarcare in vagheggiamenti utopici, in sogni luminosi di una società senza padri. Ma si sappia che sarà una società completamente diversa da ogni altra che abbiamo conosciuto. Una società senza responsabilità, probabilmente, senza libertà"
Stephen Baskerville, professore alla Howard University, docente di economia internazionale
"Sono figlio di un padre mai nato. L'ho capito osservando la sua vita. Da che ho memoria non ricordo di aver mai visto il piacere nei suoi occhi: poche soddisfazioni, forse nessuna gioia.
Questo mi ha sempre impedito di godere pienamente della mia, di vita. Come può infatti un figlio vivere la propria se il padre non ha vissuto la sua? Qualcuno ci riesce, ma è comunque faticoso. È un'officina di sensi di colpa che lavora a pieno ritmo.
Mio padre ha sessantasette anni, è magro e ha i capelli grigi. È sempre stato un uomo pieno di forza, un lavoratore. Ora però è affaticato, stanco, invecchiato. È stato deluso dalla vita. Così deluso che quando ne parla spesso si ripete. Vederlo in questa condizione scatena in me un forte senso di protezione. Mi intenerisce, mi dispiace, vorrei fare qualcosa per lui, vorrei aiutarlo in qualche modo. E mi sento male perché mi sembra di non fare mai abbastanza, di non essere mai abbastanza.
Spesso, soprattutto negli ultimi anni, lo osservo di nascosto. Lo guardo con attenzione e solitamente finisce che mi commuovo senza una ragione valida, se non per quel groviglio interiore che provo da sempre e che mi tiene legato a lui.
Abbiamo avuto una relazione difficile e il nostro è quel tipo di amore che solamente chi ha avuto il coraggio di odiarsi può conoscere. Quell'amore vero, guadagnato, sudato, cercato, lottato.
Per imparare ad amarlo ho dovuto fare il giro del mondo. E più mi allontanavo da lui, più in realtà mi stavo avvicinando. Il mondo è tondo."
Fabio Volo, Il tempo che vorrei, Mondadori, 294 pagine, 18 euro
Il tuo papà com'è? Com'è il vostro rapporto? Com'è stato? Hai dovuto anche tu allontanarti da lui per amarlo? Stai ancora viaggiando per riavvicinarvi?
Accarezzate le mani dei vostri genitori, ricordatevi di loro, perchè un giorno che non ci saranno più si rimpiangerà di non averlo fatto quando si poteva...
RispondiElimina