Per capire meglio la forza del donare e il valore della generosità sto sperimentando anche quest'anno il Progetto 25 che consiste nel fare un regalo al giorno per 25 giorni (dal 1 al 25 dicembre). Non semplicemente comprare una cosa ogni giorno e scegliere a chi donarla, ma pensare a qualcosa di davvero speciale, dei gesti insoliti che possano far emergere la vera energia travolgente di un dono.
Con l'azione del salutare mostriamo di voler bene a qualcuno, o, quanto meno, di non volergli male. (D. Morris)
QUINDICESIMO REGALO: UNA BIMBA SPECIALE
Tutto è successo per caso. Nulla di programmato. Questo gesto di generosità mi è sembrato così semplice che nemmeno l'avrei considerato tale, se le parole di una mamma non mi avessero fatto pensare a quanto possa essere grande il regalo del nostro tempo.
A volte ci comportiamo con molta naturalezza e ci sembra di non aver fatto nulla di speciale. Sorridiamo a qualcuno, ringraziamo chi ci lascia passare quando dobbiamo attraversare le strisce pedonali, mandiamo un sms per ringraziare di un lavoro che ci hanno fatto. Tutti gesti che personalmente considero normali e fanno già parte della mia quotidianità.
Salito sull'autobus, poco dopo aver obliterato il biglietto, sento qualcuno che mi saluta con un semplice "ciao". Mi volto, d'istinto, e ricambio il saluto. Vedo che a chiamarmi è stata una bambina con la Sindrome di Down, una bimba che non conosco e nemmeno ricordo di aver visto in giro, e se ne stava seduta affianco alla sua mamma.
Ho subito notato che il sedile davanti a loro era libero, così mi sono seduto proprio lì. Mi sono voltato indietro e mi sono messo a parlare con questa ragazzina. Sapete le solite domande banali, nulla di particolare. Abbiamo parlato poco, nemmeno 5 minuti.
Dopo qualche fermata la mamma, che se ne era stata sempre in silenzio, ha prenotato la fermata e ha detto a sua figlia che dovevano scendere.
Così ci siamo salutati e questa bimba con un bel sorriso mi chiede: "Adesso siamo amici vero?". Cosa si può rispondere ad una domanda del genere? Con immenso piacere ho risposto: "Ma certo!" e le ho stretto la mano per salutarla. Poi, la mamma le ha detto di reggersi bene al palo vicino alla porta di uscita e prima di raggiungere la piccola mi ha ringraziato.
In poche parole mi ha fatto capire che avevo fatto qualcosa di speciale, che sua figlia sempre saluta tutti quelli che vede e incontra, ma che purtroppo solo pochi, una volta vista, ricambiano il saluto. Molto spesso fanno finta di niente, di non sentire, cercano nelle tasche, si mettono gli auricolari, iniziano a scrivere al cellulare o scelgono un posto lontano dove sedersi...
Sono rimasto turbato dalle parole di questa donna. Da un lato ero contento per il bel gesto che avevo fatto, ma dall'altro ero pieno di tristezza al pensiero di quella tenera e bella bimba ignorata solo perché nata con una Sindrome particolare. Ho riflettuto tra me e me di quanto senza volerlo possiamo essere cattivi. Anche senza far nulla, anzi proprio per questo nostro non fare, possiamo creare dei grandi disagi.
Dobbiamo assolutamente combattere l'indifferenza che c'è in questo Mondo, dobbiamo cercare di diffondere sempre più il piacere di stare con gli altri, dobbiamo sconfiggere quella sorta di timore che ci allontana dal prossimi e ci fa stare da soli, rendendo ancora più solo chi ci sta accanto. Dobbiamo imparare a saper ascoltare e ad essere generosi, donando agli altri il nostro tempo.
Serve semplicemente imparare ad ascoltare, trasformarsi da mediocri ascoltatori a grandi ascoltatoti può produrre in noi stessi e negli altri dei cambiamenti incredibili. Ascoltare ci fa crescere, migliora le nostre relazioni con gli altri e ci insegna ad essere più pazienti! Provaci!
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