giovedì 5 aprile 2012

Fiabe e valori

Sai come finisce veramente la fiaba di Raperonzolo? Te lo ricordi? Avrai visto l'ultimo film della Disney "Rapunzel - L'intreccio della torre", ma se ti dicessi che non segue per filo e per segno l'antica fiaba dei fratelli Grimm, riusciresti a tornare indietro con la memoria, riportando alla mente la storia originale di Raperonzolo?

Molti hanno dimenticato la bellezza e i grandi insegnamenti delle fiabe. Ai bambini vengono raccontate troppe poche volte, le mamme e i papà, ma ancora di più i nonni, hanno perso questa abitudine che in passato ha fatto sognare e volare con la fantasia mille e mille bambini.

Le fiabe hanno ormai assunto l'aurea di qualcosa di sciocco, di poco valore, storielle inventate senza alcun senso, racconti che a volte sono troppo crudi e diretti per i più piccoli. Le fiabe, infatti, sono molto dirette, non usano tanti giochi di parole, sono brevi e narrano situazioni il più delle volte assurde, incredibili, con personaggi al limite della fantasia più fervida. Sono molto spesso così assurde che difficilmente un adulto riesce a trovarne un significato e un insegnamento. Eppure le fiabe, da sempre, sono un strumento validissimo per trasmettere i valori più straordinari e per educare alla fantasia e alla creatività.

Le parole del grande scrittore inglese e professore alla Oxford University Chesterton possono spiegare in poche frasi l'utilità delle fiabe:


"Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono. 
I bambini sanno già che i draghi esistono. 
Le fiabe raccontano ai bambini che i draghi possono essere uccisi".

Quest'anno ricorre un anniversario speciale per quanto riguarda le fiabe. Quelle più famose e conosciute e probabilmente le più numerose sono quelle dei fratelli Grimm che proprio nel 1812 hanno trovato la loro prima diffusione. Il 6 maggio 1812, infatti, Jacob Grimm scriveva, anche a nome del fratello Wilhelm, la seguente lettera a L. von Arnim: "Se tu puoi persuadere qualche editore a pubblicare i racconti per bambini che noi abbiamo raccolto ti prego di farlo; noi siamo disposti a rinunciare a qualsiasi retribuzione". I fratelli Grimm sapevano quanto sarebbero stati importanti per le giovani generazioni questi loro racconti, conoscevano per esperienza e per tutte le ricerche che avevano fatto (tra mitologia, storia, lingua, diritto...) che le loro fiabe avevano tanto da insegnare.

Le fiabe insegnano a vivere, ci danno la possibilità di capire che c'è un bene e un male, che ci sono persone con tanti valori positivi che aiutano il prossimo e altre che se ne approfittano con la loro furbizia. Ci fanno capire che molte volte questi ultimi prevalgono, altre volte c'è il finale della favole: "e vissero a lungo felici e contenti".

Ripensando alle fiabe dei fratelli Grimm si possono individuare facilmente questi diversi personaggi. Si potrebbe affiancare ad ogni fiaba un valore che la rappresenti al meglio, ma sarebbe riduttivo, perché ogni fiaba, anche quella più breve, porta con sé tanti valori positivi.

Grazie a una serie di progetti che sono stati avviati in quest'anno, in occasione del 200° anniversario delle fiabe dei fratelli Grimm, avremo tante possibilità per riscoprire queste belle storie, per rivalutarle e per imparare tramite queste riletture i valori che trasmettono.

Il sito che il Goethe-Institut ha aperto il 15 marzo in occasione dell'anniversario delle fiabe dei fratelli Grimm presenta questa introduzione: "Duecento anni fa, nel 1812, usciva la prima edizione delle Favole dei Fratelli Grimm. Grimmland vuole celebrare questo anniversario e indagare il ruolo della fiaba nella nostra società. Com'è cambiato il nostro rapporto con la dimensione fiabesca? Quali sono oggi i nostri momenti "da favola"? Le favole sono ancora strumenti validi per decodificare la complessità dell'esistenza?
Grimmland è innanzitutto un luogo, dove riscoprire i valori fondamentali per la nostra vita. È un luogo dal quale siamo passati tutti, e dove è bello poter fare ritorno".

Sempre all'interno di Grimmland, c'è anche un concorso di corti d'animazione che il Goethe-Institut rivolge a studenti delle scuole di cinema e a giovani artisti sotto i 30 anni che vengono invitati a far rivivere con spirito innovativo i classici dei Grimm, realizzando dei video della durata massima di 5 minuti.

Nel sito di Grimmland puoi anche scoprire le fiabe preferite di alcuni personaggi famosi. E la tua fiaba preferita? Quale fiaba secondo te è più utile oggi per trasmettere i valori più importanti?

Per esempio, nella fiaba poco conosciuta "Le tre filatrici" viene mostrato il valore dell'accettazione dell'altro, vengono messe di fronte al lettore (in sole due paginette) tre persone con alcuni difetti fisici alquanto vistosi: una con un piedone enorme, una con un labbro inferiore così grosso da pendere sul mento e l'ultima con un pollice piatto. Chi avrebbe accettato oggi tre persone così? Chi le avrebbe invitate al proprio matrimonio? 

Oggi, in una società che troppo spesso rifiuta le persone disabili e con qualche difetto fisico, una semplice fiaba potrebbe insegnare ai più piccoli, ai giovani e agli adulti che ogni persona ha un valore a prescindere dal suo aspetto fisico e dalla sua bellezza o perfezione.

Ah, dimenticavo, Raperonzolo finisce bene... ma la storia come si sviluppa? ;-)

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